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Riccomini, il sergente di ferro che sapeva anche sorridere

Faceva parte del gruppo di Nedo Sonetti. Aldo Agroppi e Claudio Nassi. Una carriera di assoluto valore

Era un prodotto di quella scuola calcistica che ha sfornato Nedo Sonetti, Aldo Agroppi, affermati allenatori o dirigenti di assoluto valore come Claudio Nassi. Erano tutti amici di Enzo Riccomini scomparso ieri a Viareggio alla soglia degli 88 anni. Enzo era diventato viareggino a tutti gli effetti e lì viveva dopo aver messo su famiglia anche se il legame con Piombino lo sentiva sempre forte. Da ragazzino era partito per Firenze per giocare nelle giovanili viola, poi nell’Empoli, nella Sestese e nel Cecina in una serie D che era di assoluta qualità. Ma il meglio Riccomini lo ha dato come tecnico. Che fosse un allenatore bravo e preparato lo aveva fatto vedere a Viareggio sfiorando la serie B che ha conquistato con Ternana e Pistoiese. E ancora gli ottimi risultati alla guida di Ascoli, Sampdoria, Arezzo, Barletta, Sambenedettese, prima di ritornare a Viareggio, dove riportò i bianconeri in C2 sfiorando la C1 sfuggita solo perché venne arrestato il patron Giorgio Mendella. Aveva a che fare con presidenti di grande statura come Paolo Mantovani alla Samp, Costantino Rozzi all’Ascoli, Marcello Melani alla Pistoiese. Ma in ogni caso Enzo Riccomini era un tecnico pragmatico, che amava le cose semplici, che parlava chiaro. Una persona diretta e questo i suoi giocatori lo apprezzavano. Un personaggio di un calcio di altri tempi, famosissimo per le sue battute sarcastiche. In piena guerra del Golfo nei primi anni Novanta disse che le sue punte non avevano fatto una bella prestazione per un motivo preciso: "Sono attaccanti iracheni, si consegnano al nemico senza combattere". Un uomo univa Enzo Riccomini ad Aldo Agroppi. Il vice di entrambi è stato Giampaolo Piaceri, versiliese giocatore di ottimo livello in serie A e B e poi il collaboratore ideale per entrambi con i quali c’era complicità e sintonia di veduta tattiche. Pur essendo ormai un viareggino Riccomini tornava nella sua Piombino. Lo ha fatto in modo sempre più raro a causa del peggiorare delle sue condizioni fisiche. Per questo non ha partecipato da tempo alle cene che i suoi giocatori dell’epoca mendelliana del Viareggio organizzano. Tra questi anche Luciano Spalletti che Riccomini da mezzala impostò come difensore centrale. Allungandogli la carriera. I funerali oggi alle 17.30 a Viareggio.

Enrico Salvadori