Livorno
2
Certaldo
1
Livorno (4-3-1-2): Mazzoni; Franzoni, Giampà, Ghinassi, Fontana (57’ Pecchia); Apolloni (66’ Gelsi), Gargiulo, Nunzi (57’ Durante); Bellazzini (90’ Giuliani); Torromino, Ferretti. A disposizione: Fontanelli, Milianti, Pulina, Frati. All. Buglio
Certaldo (4-4-2): Orsini; Bandini (90’ Biagini), Vecchiarelli, Pampalone, Razzanelli; Corsi (75’ Cresti), Bernardini, Nuti (83’ Dini), Kamberi; Baccini (58’ Acatullo), Martini (71’ Ulivieri). A disposizione: Di Furia, Orlandini, Adelucci, Borgognoni. All. Ramerini
Arbitro: Nannelli di Valdarno
Reti: 10’ rig. Baccini, 60’ rig. Bellazzini, 77’ Ferretti
Note: angoli 2-2, ammoniti Giampà, Apolloni, Razzanelli, Ferretti, spettatori 2.688
Veder giocare il Livorno è pura sofferenza. La frase “Non ci sono partite facili” è stata sicuramente pensata dopo aver la squadra amaranto scendere in campo. Neppure contro il Certaldo, fanalino di coda del campionato, i ragazzi di Buglio sono riusciti a offrire una bella prestazione, ma alla fine è stata portata a casa una vittoria ed è quello che conta. Il Livorno infatti deve cancellare immediatamente il primo tempo del Picchi dove dopo soli otto minuti è andato sotto di una rete con un rigore trasformato da Baccini. Amaranto sconclusionati e tatticamente spaesati per tutta la prima frazione di gara. Per fortuna i secondi quarantacinque minuti sono stati nettamente migliori, grazie anche agli ingressi a partita in corso di Pecchia e Durante. La loro corsa infatti ha vivacizzato il gioco permettendo a entrambe le squadre di allungarsi e lasciare così varchi per la classe di Bellazzini. Il trequartista infatti si accende proprio quando vede che intorno a lui c’è spazio e pareggia i conti al sessantesimo dagli undici metri. Dopo la parità cambia la sinfonia e il Livorno attacca senza soste trovando poi il meritato vantaggio con Ferretti. La sua rete è un’esplosione di gioia, “Arma Letale” si lascia andare a un’esultanza liberatoria togliendosi la maglia e prendendosi l’abbraccio del suo pubblico. Ma il Livorno è coerente con sé stesso e gli ultimi cinque minuti deve arroccarsi dietro per resistere.
Filippo Ciapini