Livorno, 15 gennaio 2024 – E’ stato l’attaccante amaranto Giulio Giordani l’ospite della trasmissione “Livornolé” andata in onda questa sera come ogni lunedì su Granducato Tv.
Intervistato dalla conduttrice Martina Parigi, Giordani ha analizzato la partita pareggiata per 1-1 a Grosseto domenica e ha approfondito altri temi che riguardano la situazione del Livorno.
Prime considerazioni sul nuovo allenatore, Fossati, che ha preso il posto di Favarin. “Fossati è un allenatore semplice – ha detto Giordati – che guarda prima di tutto al gruppo. Dovrà lavorare molto, non è facile entrare in corsa, ma abbiamo provato subito a mettere in pratica i suoi concetti. Vuole un gioco molto verticale, gli attaccanti sempre vicini nello specchio della porta, e questo ci mancava un po'. Rimanere nello specchio della porta può facilitarci. Davanti stavamo trovando difficoltà, le tante occasioni da gol che creavamo e i tanti gol che mettevamo a segno all’inizio non c'erano più”.
Questione di testa, anche? Sicuramente sì. “La testa conta tanto, tantissimo – ha detto Giordani –La sola cosa che conta è l'entusiasmo che la squadra ha e ha sempre avuto. Durante la settimana stiamo bene. Abbiamo fatto fatica mentalmente, questo è vero. L'equilibrio è fondamentale per arrivare poi alla lunga. Anche l’equilibrio mentale, ovviamente”.
Il gol di Luis Henrique è nato da suggerimento proprio di Giordani. “Il gioco del mister prevede gli attaccanti sui due centrali – replica Giordani -, la palla può venire anche da un centrocampista. Ma questa azione è il frutto dei due giorni in cui ci siamo allenati con Fossati. Va bene così”.
Il gol subìto invece? “Sono meccanismi che dobbiamo rivedere. La difesa lavora con un credo, se tutti hanno lo stesso… un gol del genere non si prende”.
“Sicuramente una parte di me è contenta – ha aggiunto ancora l’attaccante amaranto -, è indubbio che questa è una piazza che cercavo, sono tornato in Serie D perché Livorno mi ha cercato pur avendo richieste in Serie C. Qui tiro fuori quello che ho dentro. Sono abbastanza soddisfatto. A livello di gol, la croce che mi porto dietro è non aver segnato ancora in casa… Ho dato tanti assist, ho giocato anche più indietro rispetto alla porta e forse qualche gol manca anche per questo motivo. Ma penso ci sia ancora tanto da scrivere”.
Più nello specifico, in quanto al rapporto con la piazza, Giordani spiega: “La stima dei tifosi mi fa piacere. Io cerco di trasmettere ai compagni la carica, la volontà, il massimo che voglio da me stesso. La fascia da capitano è stato un bel momento, sono stato orgoglioso di aver fatto il capitano qui. L’ho fatto in altre piazze, ma non è stato come qui...”.
Bellini manca molto a tutta la squadra. “Sì, Bellini è importante per noi e comunque tornerà. Si sta allenando più forte di noi e lo aspettiamo”.
“Come vivo le partite? E’ tosta. Durante la settimana sdrammatizzo – prosegue Giordani – ma la domenica è a se’. Credo di cambiare, sento la tensione dentro, una cosa che mi piace. Ho la carica e l’adrenalina che mi aiutano molto. Spero di segnare sotto la Curva Nord”.
Il rapporto con la città? "Livorno non la conoscevo, non c’ero mai stato. L’attaccamento alla squadra mi ha colpito molto. Poi in questa città si vive bene, è sempre molto animata, caotica… Mi piace. Il rapporto con i social invece fa sempre parte dell’equilibrio che si diceva all’inizio: qualche insulto arriva anche a me, ma cerco di evitare di leggerli molto. Passo il tempo libero con i ragazzi, con il gruppo. Abitiamo tutti vicini al Calambrone. Lo spogliatoio è unito, teniamo tanto l’uno all’altro. Il gruppo va da una parte sola”.
"Il numero 10? Un aneddoto dal ritiro: ne abbiamo discusso, poi Daniele (Bartolini, ndr) lo aveva meritato pienamente”.
"Con il Ponsacco sarà una partita tosta, come tutte del resto – conclude Giordani – Dipenderà da noi se sarà difficile o facile, ma cercheremo di portare a casa i tre punti”.