Cosa hanno in comune Andriy Shevchenko, Fernando Torres e Alexandre Pato? No, non è il ruolo di punta centrale, ma il numero di maglia. Il sette. I tre fuoriclasse sono anche gli idoli di Francesco Neri che, sin da quando ha esordito tra i ‘grandi’ ha sempre indossato il 7 in loro onore. Il secondo acquisto ufficiale dell’US Livorno, l’altro grande colpo del direttore sportivo Marco Braccini, è l’esempio perfetto di un ragazzo che arriva in una società così prestigiosa dopo oltre dieci anni di gavetta. Da un bimbo promettente entrato in punta di piedi nella prima squadra dell’Armando Picchi ha scalato le gerarchie grazie a prestazioni da protagonista e, grazie anche alla fiducia di Nicola Sena, è diventato fulcro del progetto. L’avventura nella squadra di sempre è culminata con la fascia da capitano nella scorsa stagione dove è stato trascinatore e leader di una squadra giovanissima e in cerca di un punto di riferimento. Non sono un caso le 15 reti stagionali, come non sono un caso le tre partite perfette giocate proprio quell’US Livorno che tanto lo ha desiderato. Adesso per lui si prospetta un’avventura tanto difficile quanto stimolante, ma sempre consapevole delle sue qualità. Sui social l’annuncio della società è stato accolto a braccia aperte dai suoi tifosi che con centinaia di messaggi hanno apprezzato l’acquisto. Il numero sette lo ha dovuto abbandonare nella stagione al Picchi, "dieci e capitano". Perché un numero così pesante è adatto solo a chi ha classe morale e tecnica eccelsa. Probabilmente, Francesco Neri, quel numero dieci lo indosserà anche nel Livorno. Un numero che potrebbe anche indicare una probabile partenza di Daniele Vantaggiato, ma è presto per dirlo. Un nuovo Dieci è pronto per esultare sotto la Curva Nord, è pronto a far innamorare una piazza stanca. E quella chiamata di un certo Igor Protti subito dopo la firma, peraltro dirigente amaranto e grande estimatore di Francesco Neri, qualcosa vorrà significare…
Filippo Ciapini