Livorno, 14 marzo 2021 - In merito alle due inchieste giudiziarie di San Vincenzo e Livorno che hanno portato alla luce episodi di presunta corruzione nei due Comuni, registriamo anche l'intervento del Partito comunista italiano.
"Quanto accaduto giorni fa sia nel comune di San Vincenzo sia in quello di Livorno denota ancora una volta come sia decaduta sotto il profilo etico e politico la gestione della cosa pubblica - scrive la federazione provinciale di Livorno del Pci -. Ci troviamo, causa pandemia ma non solo, in una crisi economica, sociale e politica dai risvolti drammatici per le classi subalterne e, nel bel mezzo di tutto questo, imprenditori privati senza scrupoli in accordo con chi dovrebbe gestire in maniera oculata l’interesse collettivo, paga a questi ultimi tangenti per ottenere a prezzi di favore patrimonio pubblico".
"Vergogna - prosegue il Pci -, questo è quanto accade, faremmo un errore grave di valutazione se pensassimo che Livorno e la sua provincia siano fuori da un contesto nazionale che investe le amministrazioni locali e regionale con scandali legati alla corruzione e alla concussione. Non è la prima volta che il nostro territorio vive questa situazione ma ci domandiamo dove è il controllo politico di chi governa in tutto questo? Oppure, cosa ancor più grave, dove è la capacità politica di chi amministra nel individuare situazioni degenerative".
"Come comunisti - aggiunge la nota della federazione - non vogliamo pensare che Livorno e la sua provincia siano oramai in una situazione di aperta decadenza politico istituzionale, pensiamo altresì che vi sia ancora una speranza di cambiamento radicale e un’altra gestione della cosa pubblica veramente al servizio del cittadino e che opera per un miglioramento della situazione attuale. Serve volontà, passione e una nuova fiducia nel fare politica da parte dei lavoratori, degli studenti e di tutti coloro che credono che questo bieco sistema vada abbattuto".