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“Su Livorno investiamo più che in qualsiasi altra città”: Giani stoppa le polemiche sull’ospedale

Il presidente della Regione sulla costruzione della nuova struttura sanitaria: “Sconcertato da chi mostra un atteggiamento di ostruzione, ci aspetteremmo un grazie”

Il presidente della Regione Eugenio Giani

Il presidente della Regione Eugenio Giani

Livorno, 16 gennaio 2025 – "In questo momento la Regione sta spendendo ed impegnando risorse su Livorno come per nessun'altra città della Toscana, nemmeno Firenze, ci si renda conto che tutto questo non è scontato".

Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ricordando che la Regione "sta progettando un elaborato attraverso un concorso di progettazione seguito e bandito dal Comune di Livorno, e con il sindaco Luca Salvetti siamo in stretto contatto, che prevede a Livorno un ospedale di 270 milioni, più un'altra cinquantina che arriveranno per gli arredi e la loro sistemazione, è la nostra priorità".

Dunque, ha aggiunto Giani a margine di un'iniziativa a Firenze, "io vorrei un grazie, non un atteggiamento di questo genere", perché "rimango profondamente sconcertato nel vedere chi fa oggetto di polemica sulle modalità di finanziamento, Inail, articolo 20, ma quelle le mettiamo noi come Regione, le abbiamo stanziate con il bilancio. A Livorno stiamo mettendo 270 milioni sull'ospedale e più di 200 milioni sulla Darsena Europa, ed oltre a questo abbiamo 5 milioni per il sottopasso che possa dare respiro alle terme del Corallo, risorse ingenti, sostanzialmente 20 milioni per la ristrutturazione per fare Casa di comunità ed ospedale di comunità in due strutture del vecchio ospedale, quindi strutture che rimarranno, tre milioni per la Fortezza vecchia".

A proposito della legge sulla 'Toscana diffusa', non ancora approvata, il presidente della Regione ha detto che "non c'è problema, non c'è fretta, è una legge che ogni giorno che passa si arricchisce di nuovi contenuti", come le "proposte che vengono dai Comuni, da associazioni e da tutti coloro che hanno a cuore una Toscana che guardi non solo alle grandi città ma anche ai piccoli centri, ai borghi, alla Toscana diffusa che pone la Regione come attenzione, anche con un messaggio nazionale perché sarà anche il momento di parlare di Italia diffusa".