di Michela Berti
Livorno, 26 gennaio 2023 - "Le forze politiche si stanno posizionando ed è iniziata la corsa al 2024. Le minoranze hanno concentrato i riflettori sull’amministrazione mentre nel centrosinistra c’è un lavoro di costruzione. Noi abbiamo l’obbligo di governare fino alla fine del mandato e questo faremo".
Il sindaco Luca Salvetti ieri mattina al Cisternino di Città ha serrato i ranghi della coalizione che lo ha sostenuto nel 2019. E ha presentato - con il sigillo del Pd (il segretario Federico Mirabelli e il capogrippo Paolo Fenzi), Casa Livorno (consigliera Cinzia Simoni), Futuro e Articolo Uno (Monica Bellandi) - l’agenda 2023. Dal completamento dell’iter per il nuovo ospedale con l’ok alla tanto attesa variante, ai consigli di zona (oggi alle 17 incontro pubblico a Corea) che rappresentano, dice la Simoni, una trasformazione epocale. Centrale nel lavoro della giunta Salvetti sarà il piano operativo per dare nuove opportunità alla città a partire dal recupero delle aree industriali abbandonate. E poi raccolta differenziata in centro e trasformazione di via Grande e dell’area mercatale.
Un cronoprogramma preciso e puntuale che la giunta Salvetti dovrà rispettare e sul quale il Pd intende aprire alle minoranze, anche se le parole di Mirabelli "sono loro che non vogliono" lasciano intendere che la strada dell’allargamento della coalizione è in salita. Mirabelli ha condotto i lavori dell’incontro di ieri in qualità di segretario uscente, ma dovrà aspettare il verdetto del congresso del 12 febbraio per avere la certezza che condurrà lui il partito nel 2023; se così non fosse potrebbero nascere problemi sul mantenimento degli impegni presi con l’agenda 2023, il suo competitor - Pasquale Lamberti - è tutt’altro che tenero nei confronti dell’amministrazione Salvetti. Il sindaco però scopre del tutto il nervo: "Indipendentemente da cosa accadrà il 12 febbraio, queste cose saranno fatte". A buon intenditor poche parole.
Su un punto, poi, c’è stata maggiore chiarezza: il destino del termovalorizzatore . Anche il sindaco Salvetti, in linea con il Pd e con i lavoratori e in barba a chi - anche nella giunta - gli tirava la giacca, ha chiarito che il termovalorizzatore si spengerà quando Livorno riceverà garanzie sull’analisi costi-benefici, sul mantenimento dei posti di lavoro e sulla tempistica dei nuovi impianti. Puntuale Mirabelli: "Il termovalorizzatore sarà spento a queste condizioni che sono al vaglio di Retiambiente e Regione Toscana. Aspettiamo di capire cosa accadrà tra il 2023 e il 2026 data di realizzazione dei nuovi impianti". Perchè, ha ribadito il primo cittadino "salti nel vuoto non li facciamo".
E’ compatta dunque la squadra che fa scudo al lavoro della giunta Salvetti. Ora il cronoprogramma è definito, la coalizione ci ha messo la faccia definendo un recinto che non permetterà fughe in avanti ai singoli assessori. La politica ha fatto il suo dovere: ha deciso e dettato le linee a chi amministra. Si è ricostituita la filiera tra politica e amministrazione che si era un po’ sfilacciata. Questo lavoro fatto dalla coalizione negli ultimi mesi "mi fa sentire meno solo" chiude Salvetti.