Livorno, 24 gennaio 2024 – Il vero Patto è quello della Tramontana. E si è consumato ieri, nella pausa pranzo dalla giornata in Provincia a tema sanità. Ore 13, i soliti noti del Polo Riformisti per il Futuro in piazzetta davanti a Palazzo Civico, in attesa della discesa del sindaco Salvetti. D’altra parte, Nocchi e Giovannini (+Europa), Baldi e Stasi (Italia Viva), Baronti (Psi), Palmerini (Lde) al Tramezzino, hanno detto chiaro e tondo al candidato ufficiale delle destre Guarducci: "Noi non ti votiamo".
La vera trattativa politica, quindi, non c’è stata al bar, ma al ristorante. Non con l’aspirante sindaco, ma con quello uscente. Di qui, la richiesta dell’incontro avanzata dai centristi, non sfuggita a La Nazione e a Il Telegrafo .
Il menù? Piatti a base di garanzie sui percorsi su lavoro, concessioni balneari e concorrenza, gestione dei rifiuti e spazi per nuovi insediamenti produttivi. Pranzo quindi ben digerito? "Nonostante il nome del ristorante evocasse temperature fredde, il clima al tavolo era confortevole e gradevole", fa sapere uno dei conviviali. "Confermo, si mangia molto bene", aggiunge un altro. Metafore culinarie a parte, sono almeno due i rilievi politici emersi.
Da Palazzo Civico filtra la volontà di anteporre il buon senso amministrativo rispetto a ideologie o posizionamenti politici: le visioni comuni saranno alla base del programma della coalizione di centro sinistra, mentre quelle discordanti saranno dal sindaco "mediate nell’interesse unico della città", in veste di garante.
Visioni e temi comuni evidentemente giudicati in linea con le politiche adottate dalla giunta nell’arco dei 5 anni di legislatura. Dal Polo dei Riformisti, invece, filtra ottimismo per i passi in avanti e le "sensibili aperture del sindaco sul tema del lavoro e delle politiche industriali".
Quindi la coalizione può dirsi adesso blindata? "Troppa fretta - puntualizzano i centristi -. Ma il confronto costruttivo proseguirà positivamente nei prossimi giorni".
di Francesco Ingardia