MICHELA BERTI
Politica

Chiara Tenerini: “Civismo, un’arma a doppio taglio. Serve il coraggio di stare nei partiti”

La coordinatrice provinciale di Forza Italia: "Nel centrodestra troppe scissioni e rivalse"

Chiara Tenerini la parlamentare di Forza Italia coordinatrice provinciale degli Azzurri commenta l’esito del voto al ballottaggio

Chiara Tenerini la parlamentare di Forza Italia coordinatrice provinciale degli Azzurri commenta l’esito del voto al ballottaggio

Livorno, 26 giugno 2024 – «Sono soddisfattissima per il risultato che abbiamo avuto a Piombino, quando i territori difficili come i nostri hanno il coraggio di cambiare, la buona amministrazione è premiante".

Chiara Tenerini, parlamentare e coordinatrice provinciale di Forza Italia, va dritta al sodo.

"Rammaricata per quanto accaduto nel resto della provincia".

Parliamo dalla sua città, di Cecina. Ci siete andati vicini ma...

"Per la prima volta siamo andati al ballottaggio in vantaggio. Il centrodestra ha fatto un buon primo turno, poi invece la città ha preferito rimanere ancorata alla continuità".

Domanda scontata: tornasse indietro, cosa non rifarebbe?

"Non rinnego niente sul candidato che ritengo sia il migliore possibile. Salvatore Giangrande, un uomo di grande competenza e umanità, una persona perbene che avrebbe interpretato in maniera non traumatica il cambiamento necessario che sposa la nostra visione sul rilancio di Cecina per far tornare a essere la nostra città un polo attrattivo. Negli ultimi anni invece ha perso la spinta propulsiva, per colpa delle solite logiche...".

Quali logiche?

"E’ stata fatta un’operazione politicamente corretta, in politica gli apparentamenti si fanno. E la Burgalassi l’ha fatto con Di Pietro, ma per me è stata un’operazione di opportunismo da Manuale Cencelli. Se si vuole stare insieme ci si presenta uniti, perché se si fa al secondo turno si tradisce l’elettorato. Di Pietro si era presentato in un’altra veste, in contrapposizione alla Burgalassi, poi ha dimostrato che all’occorrenza si può venire meno ai principi ispiratori".

Questo è quanto è successo nel centrosinistra, e nel centrodestra? Perché insomma, visto cosa è accaduto nell’ultimo anno a Cecina, la vittoria del centro destra era servita su un piatto d’argento. Cosa è successo?

"Noi paghiamo spinte di scissioni e rivalse interne che poi consegnano la città agli avversari. Vecchi rancori, cose irrisolte, le esigenze dell’una e altra parte non si conciliano mai. Il risultato è questo. Io rimango coerente. Ho portato una candidatura condivisa con Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza della coalizione. Continuerò a essere così perché credo nell’unità del centrodestra, altrimenti ogni volta è difficile trovare candidati spendibili che non si impegnano per non impelagarsi nelle nostre beghe".

Anche a Livorno è stato così?

"A Livorno la situazione è stata ancora diversa. Forse anche qui un’interrogazione generale la dobbiamo fare. Sulla carta ci siamo presentati uniti, poi non so se ci sono state defezioni dentro ai partiti. E’ da kamikaze usare le elezioni amministrative come resa dei conti, tutto questo è inaccettabile. Diamo un’immagine sbagliata, che l’elettore non può capire e viene disorientato. Io avrò fatto errori, ma ho fatto tutto in buona fede e con spirito di servizio".

E ora da dove riparte?

"Riparto dal conforto che a livello nazionale abbiamo un partito che ha dato prova di resistere alla morte del presidente, un partito che si è organizzato intorno alla figura Tajani"

Ma a livello locale?

"Questo è un territorio difficile, qui abbiamo bisogno di tanto lavoro. Abbiamo concluso la stagione del congresso provinciale, ora faremo quelli comunali, e sarà la base a decidere".

Forza Italia è rimasta fuori da molti consigli comunali...

"Siamo un partito di area moderata e paghiamo il proliferare delle liste civiche, il nostro serbatoio è quello. Anche a Piombino, la lista civica di Ferrari ha drenato molti consensi. Dobbiamo avere il coraggio di stare dentro i partiti e stemperare il civismo che è un’arma a doppio taglio".