RITA BARTOLOMEI
Meteo

Pioggia rossa sull’Italia, le previsioni: quando e dove potrebbe cadere

Andrea Dini, responsabile del Laboratorio di Geochimica e mineralogia del Cnr: “Da cosa è composta e cosa provoca al terreno”. Bernardo Gozzini, direttore del laboratorio Lamma: “Potrebbe piovere acqua mista a sabbia”

Roma, 30 aprile 2024 – Pioggia rossa sull’Italia: la polvere del Sahara potrebbe tornare a interessare l’Italia domani 1 maggio. Ecco le previsioni degli esperti e la spiegazione della sua composizione.

Pioggia rossa sull'Italia: le previsioni
Pioggia rossa sull'Italia: le previsioni

Pioggia rossa sull’Italia: quando e dove

Non così raro questo curioso fenomeno atmosferico. Bernardo Gozzini del Cnr, direttore del laboratorio Lamma di monitoraggio ambientale, chiarisce: “La cosiddetta pioggia rossa potrebbe interessare l’Italia domani, quando è attesa la prima vera perturbazione. Quindi nelle precipitazioni del 1 maggio in qualche zona potrebbe piovere acqua mista a sabbia. Il risultato? Diciamo che può sporcare le auto”.

Le precipitazioni di domani

Per il 1 maggio l’instabilità riguarderà un po’ tutta l’Italia, “partendo dalle regioni tirreniche, poi dal Piemonte si estenderà a gran parte del Nord. Ma riguarderà anche il sud con Calabria, Sicilia, Sardegna. Sarà meno colpita la parte adriatica”.

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Come arriva la pioggia rossa in Italia

La sabbia del Sahara arriva in Italia grazie a una “saccatura, come un centro di bassa pressione che si crea sulla Spagna. Questo centro di bassa pressione fa sì che ci sia vento da sud con richiamo di aria calda africana, la stessa che ha determinato le temperature di questi giorni e che può portare con sé anche la sabbia del deserto”. Se non piove, conclude il ragionamento Gozzini, “la sabbia rimane sospesa in atmosfera”.

Sabbia del Sahara: da cosa è composta?

Ma qual è la sua composizione? “Il minerale più comune è il quarzo, quindi il biossido di silicio – chiarisce Andrea Dini, responsabile del Laboratorio di Geochimica e mineralogia del Cnr -. Che cosa provoca? La sabbia arriva con la pioggia, quindi è bagnata e difficile da inalare. Potrebbe diventare un problema in caso di grandi quantità, se c’è un centimetro di sabbia sul nostro territorio che poi asciuga e viene dispersa dal vento”. 

Ma non solo pioggia rossa in Italia. “Da noi in Europa, oltre al quarzo arrivano molti granuli, cioè fiocchi molto sottili, di argilla, che sono facilmente trasportabili dal vento per centinaia di chilometri”.

Cosa provoca la sabbia del Sahara al terreno

E quali sono gli effetti sul terreno? “In una regione con i calcari come l’Appennino centrale – è l’esempio dell’esperto – il deposito di biossido di cilicio può anche essere d’aiuto per certe piante che gradiscono un ambiente un po’ più acido. Ma le quantità in gioco sono così scarse che non possono cambiare le caratteristiche del terreno. E poi viviamo in un territorio pieno di rocce di quarzo, che è il minerale più comune della crosta terrestre. Tutti i giorni siamo soggetti a respirare il pulviscolo prodotto dalle rocce”. In sintesi, non ci dobbiamo preoccupare troppo della pioggia del Sahara? “Potrebbe diventare un problema in certe zone di Marocco, Algeria o Libia – risponde Dini -. Se il cambiamento climatico provocasse ricorrenti tempeste di sabbia che spirano sempre in una certa direzione e una città si trovasse soggetta a queste tempeste, andrebbe fatto uno studio accurato”. Ma conta moltissimo anche la forma del pulviscolo. “Dipende da quanto è sottile, soprattutto se è spigolosa o arrotondata. Per dire: la polvere di quarzo che provocava la silicosi nei minatori era formata da ‘schegge’ di vetro che si piantavano nei polmoni come delle vere e proprie spade. Invece quelle che ci arrivano con la sabbia del Sahara hanno una forma arrotondata, lavorata dal vento”. 

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