Livorno, 27 marzo 2024 – «Il titolo che sento sempre più spesso dire ai turisti è: ‘Livorno, non pensavo fosse così bella’».
Usa questo come spunto il sindaco Salvetti nella conferenza stampa di ieri per mostrare la «bontà» dei dati sul turismo: oltre mezzo milione di presenze - e cioè il numero dei viaggiatori soggiornanti moltiplicato per il quantum del pernottamento, esclusi i croceristi che, pur pagano la tassa di soggiorno, rientrano nella categoria degli «escursionisti» - in città registrate nel 2023 (dalle 393.528 del 2019 alle 546.656 del 2023) che equivale a un +19,87% rispetto a al ’22, e un +39% rispetto a 5 anni fa, con una proporzione del 55-45% tra turisti italiani e stranieri che ha consentito l’incremento della variazione (in positivo) sul pernottamento da 2,14 notti a 2,31 nelle 601 strutture disponibili tra alberghi, affitti brevi, campeggi, casa vacanze (+452 dal 2019). Va da sé che il Comune abbia fatto cassa per l’aumento degli introiti della tassa di soggiorno: da 450mila euro su base annua in era pre-pandemica ai 930mila nel 2023.
Con Adriano Tramonti della Fondazione Lem che ammette: «Non prelevare un centesimo dalla tasche dei livornesi su un turismo che si regge finanziariamente solo con i proventi della tassa di soggiorno». «Numeri di assoluto interesse, che fa il paio con Livorno nella Top10 delle mete più appetibili per le vacanze di pasqua secondo Airbnb e col sesto posto per città come miglior clima - il commento di Salvetti -. Vero, il (buon) clima è un dono della natura, ma il resto di questo balzo in avanti ritengo sia il frutto di un lavoro che certifica la riuscita delle politiche di sviluppo in ambito turistico».
«Merito dell’ufficio turistico e di Fondazione Lem - afferma l’assessore Garufo -. Siamo partiti coi grandi eventi quando nessuno li faceva; nel biennio 2020-21 abbiamo superato Lucca e Arezzo; il piano di sviluppo e marketing turismo per la messa in rete degli operatori privati; la creazione di 45 prodotti turistici esperienziali; l’adesione al circuito delle fiere di settore. Tutto ciò non ha generato un incremento congiunturale del 4/5%, ma, al contrario, ha portato mezzo milione di turisti a Livorno. Segno che la direzione intrapresa per tramutare la città in una destinazione turistica con tutti i crismi si è rivelata quella giusta».
«La Fondazione Lem è stata spesso additata di organizzare solo grandi eventi, ma negli ultimi due anni si è occupata prevalentemente di programmazione e promozione - aggiunge Tramonti -. Pensiamo la Livorno di domani in un’ottica turistica sostenibile: non vogliamo e non inseguiamo un turismo di massa che affolli la città, ma che si radichi e che permanga con delicatezza su un tessuto cittadino che non è abituato alle grandi folle».