
Giulio Giovannetti con il figlio Francesco (Foto Novi)
Livorno, 30 maggio 2019 - ‘Deve essere rossa con cappottina gialla’. La Dune Buggy, con questi colori, è di sicuro l’automobile simbolo del film ‘Altrimenti ci arrabbiamo’ del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill. Ma c’è un’altra macchina ‘regina’ di molte scene in quella pellicola cult, come la corsa di rally o lo sconquasso nel locale dei ‘cattivi’. È la Ford Escort MK1 e il collezionista livornese Giulio Giovannetti ne ha una perfetta replica, un oggetto unico in Italia. «Ce ne sarebbe anche un’altra ed è in Germania – racconta – Adesso si trova nel museo dedicato a Terence Hill, da poco inaugurato». Rossa, con la striscia bianca e un mare di adesivi: è proprio come quella del film. «Possiedo quest’auto dal 2004, è un mio grande amore – prosegue Giovannetti – Prima era verde, una replica delle versioni ‘Mexico’ degli anni ‘70. Lo scorso luglio la decisione di farla come in ‘Altrimenti ci arrabbiamo’. Con mio figlio Francesco, mentre a scuola studiava le proporzioni, abbiamo ricalibrato tutti gli adesivi che la decorano».
Giovannetti, di professione ricercatore al Cnr di Pisa, sarà in prima fila domenica all’inaugurazione della statua di Bud Spencer realizzata dal carrista viareggino Fabrizio Galli. Insieme a un mare di appassionati, che vanno oltre il ricordo e la nostalgia. «Quando andiamo ai raduni o viaggiamo sentiamo in questa macchina le musiche dei film di Bud&Terence, una passione che si tramanda di generazione in generazione e di base è già nel dna – racconta ancora – Ho unito la passione per la Ford Escort, a bordo della quale ho fatto nel 1970 il mio primo viaggio dall’ospedale fino a casa, e quella per Bud Spencer. Nel dicembre 2004 è entrata a far parte della mia famiglia questa speciale macchina, per la quale ho utilizzato solo ricambi originali dell’epoca. Questo naturalmente comporta che il mio film preferito della popolare coppia di attori è ‘Altrimenti ci arrabbiamo’. Sono stati 14 anni tra raduni e gare di regolarità: il tempo è passato, è arrivata la morte di Carlo Pedersoli a giugno 2016 e anche una sensibilità diversa verso i suoi film. Da lì la decisione di celebrarlo, replicando l’auto originale della pellicola con tanto di numeri di gara (Bud aveva il 3, Terence l’1). Cosa c’è di diverso? I cerchi in lega e gli antinebbia, che Bud non montava mentre aveva dei paraurti più spartani. Insomma uguale al 99%».