Livorno, 17 febbraio 2019 - Livorno potrebbe diventare la prima città dell’Europa mediterranea ad avere un ‘wave park’. Per i non addetti ai lavori: si tratta di una maxi piscina in grado di produrre onde per la pratica del surf. E’ questo il progetto attorno al quale stanno lavorando un pool di architetti livornesi con l’imprenditore e surfista Nicola Pinzauti.
L’idea è quella di realizzare l’impianto all’ippodromo Caprilli, inserendo il tutto nell’ambito della costruenda Cittadella dello Sport, al cui bando il progetto parteciperà.
Ovviamente, il progetto è molto più ampio e prevede la riqualificazione totale dell’area dell’ippodromo con la costruzione di campi di calcio, calcetto, pista di atletica, una scuola calcio, una pista di atletica e varie tipologie di strutture commerciali e di servizio. Ma il vero boccone ghiotto è senza dubbio la piscina per le onde. Una volta realizzata trasformerebbe di fatto tutta la zona dell’ex Caprilli in un maxi parco divertimenti degli sport acquatici.
Di strutture del genere ne esistono pochissime al mondo (la più celebre è negli Stati Uniti ed è stata fatta realizzare dal pluri campione mondiale di surf Kelly Slater ed è già stata tappa di una gara del campionato mondiale) e ancor meno in Europa (ce n’è una nel Galles).
Realizzarla a Livorno significherebbe creare un’attrazione turistica senza precedenti per la città.
Un ‘wave park’ non solo porterebbe qui surfisti da tutta Italia, ma probabilmente anche dal resto dell’Europa e del mondo. Inutile soffermarsi sulla centralità e facilità di collegamento di Livorno; basterà dire che una piscina per le onde potrebbe diventare la spinta a far venire a Livorno i turisti stranieri appassionati di uno sport popolarissimo nel mondo che visitano la Toscana. Pensiamo poi a quali spiragli si aprirebbero sfruttando i flussi garantiti dalle navi da crociera in arrivo al porto di Livorno.
Insomma, i progettisti – e non solo loro – sono certi che una ‘wave park’ avrebbe un impatto decisamente positivo sulla città e sul turismo. Tanto più che sarebbe il primo impianto del genere non solo nel nostro Paese, ma nell’intero bacino Mediteranneo, dove il surf da onda è uno sport ormai ben sviluppato ma la cui pratica incontra difficoltà oggettive che una piscina risolve in modo drastico.