REDAZIONE CRONACA

Livorno, vertice in Prefettura sul porto. “Andare oltre la logica del profitto”

Al tavolo Regione, Autorità portuale, Confindustria, Grimaldi, Cna e sindacati. Soddisfatti Salvetti e Dionisi

L’incontro ieri in Prefettura, con l’assessore regionale Stefano Baccelli (Foto Novi)

L’incontro ieri in Prefettura, con l’assessore regionale Stefano Baccelli (Foto Novi)

Livorno, 17 dicembre 2024 - Ieri in Prefettura si è svolto un incontro tra Prefetto, Regione, l’Autorità di Sistema Portuale, il sindaco, Confindustria, Grimaldi, Cna e i rappresentanti sindacali per chiarire la ’diatriba’ nata in seguito all’aumento del traffico di auto nel porto di Livorno a discapito di quello fondamentale dei container. Grimaldi ha spiegato che l’aumento del traffico auto è servito a sopperire una diminuzione dei container dovuta agli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Al termine dell’incontro, ritenuto soddisfacente dalle parti, alcuni dei protagonisti hanno rilasciato delle dichiarazioni.

“È stato fatto un passo avanti – ha detto il sindaco Salvetti – il ruolo dell’amministrazione era far sì che le parti si parlassero e ciò è avvenuto. Grimaldi di 130 milioni in Darsena Toscana e anche per questo ci ha confermato il fatto che l’attività principale del porto resterà quella legaai ai container”. Ha parlato anche il presidente dell’Autorità Portuale Guerrieri: “Una riunione utile a chiarire diversi aspetti. Grimaldi che ha confermato ciò che io già sapevo, ovvero la volontà di far crescere il traffico principale, quello dei contenitori, senza però lasciare indietro gli altri traffici come quello delle auto. Il traffico auto però non deve superare quello dei contenitori, che è il mercato sul quale vengono valutati i grandi porti. Con gli investimenti fatti per creare Darsena Europa è fondamentale che il traffico container cresca”.

“Il porto di Livorno è un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico – ha detto il Prefetto Dionisi – sociale e occupazionale della nostra città e dell’intera regione. Le preoccupazioni emerse di recente, in merito a possibili squilibri tra i settori del trasporto merci, come il ro-ro e i container, sono state affrontate con spirito collaborativo, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra le diverse attività e la salvaguardia dei posti di lavoro. Ribadisco con forza che il porto non può essere gestito unicamente secondo la logica del profitto. È necessario adottare una visione più ampia, che promuova una crescita equa, sostenibile e inclusiva, capace di tutelare sia i lavoratori che il tessuto sociale di Livorno. Il futuro del porto deve fondarsi su un modello di sviluppo che garantisca un’equa redistribuzione delle risorse e che metta al centro la comunità, evitando che gli interessi economici di pochi prevalgano a discapito del bene comune”.

 Daniele Mazzi