PIOMBINO (Livorno)
I nodi stanno venendo al pettine. La questione delle aree demaniali, su cui sorge il polo siderurgico di Piombino, è fondamentale per dare il via al progetto di rinascita con la nuova acciaieria green di Metinvest-Danieli da due miliardi di euro e la riqualificazione degli impianti Jsw Steel di Jindal. Per far partire i progetti è necessario che i 900 ettari dell’area industriale, tutti demaniali, dati in concessione alle imprese, siano suddivisi tra Jsw e Metinvest-Danieli. Le concessioni peraltro sono scadute e quindi dovrebbe esssere più semplice procedere, da parte dello Stato, a una ripartizione su nuove basi.
Ma per ora l’accordo, che sembrava raggiunto a luglio, non è stato messo nero su bianco. E ora siamo arrivati al punto che il ministero e anche i sindacati vogliono una risposta per non perdere l’investimento Metinvest. Per questo oggi si parlerà del problema delle aree nell’incontro fra il ministro Adolfo Urso e Sajjan Jindal, presidente del gruppo Jsw, dopo l’ennesimo nulla di fatto del tavolo ministeriale di ieri, quando Jsw, con il vicepresidente Marco Carrai, ha presentato un piano industriale ritenuto non adeguato.
"Sull’ennesimo piano industriale di Jsw restiamo ancora scettici sulla credibilità e sostenibilità economica dello stesso- hanno dichiarato Guglielmo Gambardella segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, segretario Uilm Piombino-Livorno - riteniamo insufficiente l’apporto economico di 20 milioni di equity su oltre 143 milioni complessivi previsti dal piano. E le condizionalità poste da Jsw per la realizzazione del forno elettrico rendono praticamente irrealizzabile l’investimento". Sulla stessa linea David Romagnani Fiom. "Il progetto del forno elettrico è sparito dai radar perché non ci sono le condizioni temporali per realizzarlo, c’è nel piano industriale ma non verrà mai realizzato. Mentre sul revamping del treno rotaie diamo un giudizio positivo, ma si dovrà vedere se si realizzerà. Jindal ha fatto l’istruttoria e le condizioni ci sono, ma l’ultima parola spetta a Invitalia".
"Sebbene sia stato presentato un po’ più nel dettaglio, un po’ più precisamente anche dal punto di vista finanziario, per noi rimane fondamentale per la credibilità del piano stesso e della sua realizzazione, che venga smarcata tutta la parte preliminare, fondamentale alla realizzazione degli investimenti" ha detto Valerio D’Alò segretario nazionale Fim Cisl.
L’incontro di oggi fra Urso e Jindal viene considerato quindi fondamentale, decisivo per il rilancio del polo siderurgico piombinese. "A tutt’oggi - hanno spiegato Gambardella e Fusco, Uilm - la mancanza dell’accordo tra Jsw e Metinvest, sulla ripartizione delle aree, non consente di fare passi in avanti per la definizione degli accordi di Programma e la realizzazione degli investimenti per la tutela dei 1.500 lavoratori. Nessuno può permettersi di mettere a rischio un rilancio economico e industriale atteso da anni nel comprensorio piombinese che potrebbe permettere anche il rilancio dello storico sito ex Magona". "Non va bene - ha ribadito Romagnani, Fiom - il mancato accordo sulle aree demaniali, su questo abbiamo alzato la voce. Il faccia a faccia fra il ministro e Jindal è la nota più positiva dell’incontro di oggi". "Autorizzazioni, concessioni, accordi tra le due aziende non sono aspetti secondari e quindi qualsiasi ritardo metterebbe a serio rischio investimenti importanti, che possono garantire la piena occupabilità degli attuali dipendenti di Piombino. Invitiamo il governo a essere incisivo nel far si che tutti quegli aspetti critici possano essere risolti" ha concluso D’Alò, Fim.
Maila Papi