
Piero Canova
Piombino (Livorno), 9 ottobre 2020 - Nell’anno dell’emergenza Covid, Unicoop Tirreno esce da una crisi che durava da 16 anni. Il 2020 si chiuderà in sostanziale pareggio, con un piccolo attivo. Ne parliamo con il direttore generale, l’ingegner Piero Canova. I supermercati Unicoop Tirreno si trovano in gran parte sulla costa e risentono del turismo. Come è andata l’estate senza i turisti stranieri? "Abbiamo sofferto un po’ a giugno e luglio, poi ad agosto abbiamo avuto un afflusso di italiani che ha compensato gli stranieri in meno. A settembre sono tornati anche gli stranieri e abbiamo fatto meglio del 2019". In generale le vendite hanno avuto un aumento o un calo nell’anno del covid? "A febbraio-marzo c’è stato un picco di acquisti, molti hanno fatto scorte perché temevano difficoltà nei rifornimenti. Difficoltà che non ci sono state. Poi i consumi sono tornati al normale andamento. Il mercato è stato simile agli altri anni con la differenza che il picco estivo non c’è stato, ma abbiamo avuto più acquisti a febbraio-marzo". Unicoop Tirreno è una realtà importante a Piombino, Livorno, Cecina e sulla costa, i vostri dipendenti sono centinaia. La cooperativa è in salute? "Sì, siamo usciti da una crisi lunga, per la prima volta dopo 16 anni chiuderemo il bilancio in attivo. Abbiamo anche un ottimo risultato di margine operativo lordo pari a 11,4 milioni nella semestrale. Con gli interventi strutturali che abbiamo fatto, avremo miglioramenti anche in termini di risultati netti". Oltre alla dismissione dei negozi nell’area sud che cosa avete fatto? "Siamo riusciti a contenere i costi della sede centrale di Vignale Riotorto risparmiando 800 mila euro e abbiamo ottimizzato i contratti estivi. Abbiamo alcuni negozi rinnovati e iniziative come il negozio all’interno del villaggio Riva degli Etruschi a San Vincenzo che è andato bene e potrebbe essere replicato in altri villaggi turistici". Il rischio covid come è stato gestito? "Fin da subito la sicurezza è sempre stata prioritaria, abbiamo investito nei servizi di assistenza ai clienti e organizzazione. All’ingresso ci sono sempre addetti che controllano l’uso di igienizzanti, mascherine e evitano possibili assembramenti. I risultati sono stati molto buoni, i nostri negozi sono sicuri e percepiti dai cittadini come tali". E il rapporto con le aziende locali? "Ci siamo fatti carico dei problemi delle imprese più piccole come i caseifici, abbiamo acquistato pagando in anticipo la merce nei momenti in cui avevano meno vendite per la chiusura di ristoranti e altre attività. Ma è quello che deve fare una cooperativa, sostenere la comunità è nel nostro statuto".