MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Delitto Magina, la nuova udienza. In aula parla la moglie di Hamed Hamza

Il Presidente della Corte la rimprovera quando scambia uno sguardo col marito che le risponde muovendo la testa

Hamed Hamza detto ’Il pugile’ mentre prova gli anelli in aula

Hamed Hamza detto ’Il pugile’ mentre prova gli anelli in aula

Livorno, 18 febbraio 2025 – In aula in Corte d’Assise per il processo sulla morte di Denny Magina (era il 22 agosto 2022), c’erano ieri il principale imputato il 35enne tunisino Hamed Hamza detto ’Il pugile’ e i genitori di Denny, con altri familiari.  Il 33enne, Amine Ben Nossra, l’altro imputato, non c’era.

Entrambi sono stati rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale. Ma fu Hamza, secondo l’accusa, a colpire Denny con un pugno al volto causandone così la caduta dalla finestra che ne causò la morte. Erano tutti insieme all’interno dell’abitazione al quarto piano nello stabile di via Giordano Bruno 10, dove si consumò la tragedia alle prime ora del 22 agosto 2022.

Ieri, dopo l’ultima udienza del 13 gennaio, sono state chiamate a testimoniare le due ragazze ucraine che erano nei pressi dello stabile di via Giordano Bruno in quel frangente. In aula hanno confermato di avere filmato con i loro smarthphone Denny dopo essere precipitato e di avere filmato Nico Casoli (non è imputato) e Amine Ben Nossra affacciati alla finestra al quarto piano e precipitarsi poi giù in cortile. Sono stati ripresi vicino a Denny e quando si sono dati alla fuga.

Hanno anche filmato una donna, Elena Schoemberg, mentre spostata l’auto della moglie di Hamza, Dalhoumi ep Amed Rima, parcheggiata vicino al corpo di Denny, e si allontana precipitosamente in compagnia della stessa moglie di Hamza. Le due giovani ucraine hanno riferito di avere chiamato i soccorsi. Il loro filmano è agli atti del processo.

Come teste è stata ascoltata anche Elena Schoemberg. Dopo è toccato a Dalhoumi ep Amed Rima, anche lei cittadina tunisina, moglie di Hamza la quale ha riferito di “essere rincasata in via Giordano Bruno alle 22.30 del 21 agosto 2022” perché all’epoca abitava ancora con Hamza. Ha anche detto che si chiuse in camera “a dormire” e quando Denny Magina cadde dalla finestra, fu informata “dal marito”. Ha dichiarato di non essersi accorta di nulla. Dopodiché si allontanò dall’abitazione prima dell’alba del 22 agosto 2022 e fu accompagna in auto da Elena Schoemberg. Il marito tentò la fuga a Ventimiglia.

Alle 6 del mattino del 22 agosto 2022 sempre la moglie di Hamza andò a prendere i figli che erano ospitati in una struttura della associazione Amici della Zizzi e lasciò l’Italia per tornare in Tunisia.

Quando il pm e il giudice hanno chiesto alla moglie di Hamza se era a conoscenza degli anelli che il marito era solito indossare, la donna ha negato, si è contraddetta, e a un certo punto ha guardato il marito che con il capo le ha fatto un cenno. Solo allora la donna ha risposto che il marito portava solo un anello. Tanto è bastato a scatenare il rimprovero del Presidente della Corte di Assise Luciano Costantini, perché fu proprio la moglie di Hamza a consegnare ai Carabinieri gli anelli del marito, oggi agli arresti domiciliari per averla maltrattata e per avere violato il divieto di avvicinarla pochi mesi fa.

L’avvocato di Hamza, Barbara Luceri, ha allora chiesto che il suo assistito potesse provare in aula gli anelli che l’accusa sostiene indossasse la notte tra il 21 e 22 agosto 2022. Di uno gli esperti della scientifica hanno trovato tracce sulla bocca di Denny Magina. Tracce lasciate quando Hamza lo colpì al volto. Con queste richieste la difesa dell’imputato ha tentato di dimostrare che Hamza non aveva gli anelli quando è morto Denny Magina. Il pm Giuseppe Rizzo e l’avvocato Ghezzani (rappresenta la famiglia Magina) hanno obiettato “l’irrilevanza di tale prova” che tuttavia è stata fatta in aula. Alcuni sono entrati bene, altri meno. Prossima udienza il 10 marzo.