Uccisa dal marito all'Elba, "La morte di Silvia poteva essere evitata"

Il ’Gruppo Rosa’ si è formato all’interno del consiglio comunale: "Noi siamo qui per aiutare le persone che subiscono violenza"

Un carabiniere

Un carabiniere

Portoferraio (Livorno), 9 luglio 2021 - «E’ un evento drammatico e preoccupante per il nostro territorio e l’isola tutta, sebbene sia avvenuto già da alcuni mesi. Assistiamo ad un femminicidio che poteva essere evitato: chi viveva al suo fianco ha fatto prevalere l’odio e la rabbia all’amore. Il grido d’aiuto di Silvia non è stato prontamente udito dalle persone che avrebbero dovuto tutelarla e proteggerla".

Il ‘Gruppo Rosa’ formatosi all’interno del consiglio comunale di Portoferraio, impegnato in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne, tanto da aver avuto un ruolo di primo piano nel percorso che ha portato alla realizzazione all’Elba della casa Rifugio ‘Samira’, interviene con alcune riflessioni sulla vicenda di Silvia Del Signore, la 59enne elbana uccisa a bastonate dal marito, il 45 enne marocchino Saif Mohamed nello loro casa container nella baraccopoli degli Orti.

"Il tema della violenza sulle donne – dicono, Chiara Marotti, Nadia Mazzei, Delia Scotto, Federica Cetica, Alessia Bicecci e Carla Mibelli – riemerge in modo prepotente. Una realtà, purtroppo, che si manifesta solo in occasione di una morte, ma sempre presente nel nostro quotidiano. Le difficoltà sociali ed economiche, accentuate in questa pandemia ed i rapporti ‘malati’, fatti di gelosia e possesso, non devono rappresentare la scusante di condotte errate, che minano alla libertà individuale ed al rispetto della persona. Tutti noi, a partire dalle istituzioni, dobbiamo fare di più, sensibilizzando al tema della violenza ed alla presa di coscienza, favorendo ogni forma di accoglienza, ascolto e conseguente aiuto".

Secondo il ‘Gruppo rosa’ emerge ancor più potente il ruolo delle sentinelle rosa. "Un ruolo – aggiungono le consigliere – che tutti noi possiamo esercitare se siamo attenti a cogliere i segnali di aiuto delle donne a noi vicine. Siamo impotenti rispetto alla morte di Silvia, ma il nostro personale impegno nella lotta contro la violenza alle donne è ancor più forte di prima. Ricordiamo ancora una volta a tutte le donne vittime di ogni tipo di violenza che possono rivolgersi al centro antiviolenza, presente nel nostro comune ed ai servizi della Asl, consultorio e codice rosa, dove è possibile trovare personale formato per supportare le vittime di violenza".