Uccisa a bastonate dal marito La verità dopo due mesi di indagini

La donna era stata trovata priva di vita nella casa container in zona degli Orti

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Non era morta in un tragico incidente domestico ma era stata ammazzata a bastonate dal marito. La svolta nelle indagini sul decesso di Silvia del Signore, la 59enne elbana che lo scorso 1 maggio era stata trovata priva di vita in una delle case container della ‘baraccopoli’ degli Orti, è arrivata ieri con l’arresto di Saif Mohamed un 45 enne carpentiere di origine marocchina, da tempo residente sull’isola. L’uomo è stato rinchiuso nella casa circondariale delle Sughere a Livorno in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale della città labronica sulla base delle indagini effettuate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Livorno e della Compagnia di Portoferraio con il coordinamento della Procura. Il 1 maggio a chiamare i carabinieri dicendo di aver trovato la moglie riversa a terra nel bagno di casa era stato lo stesso Saif. All’inizio era sembrata una tragica fatalità. Anche una tumefazione sotto l’occhio appariva compatibile con l’incidente domestico. Il sopralluogo sul posto e le successive indagini avevano però portato i militari dell’Arma ad avere dei dubbi sia sulla dinamica del fatto che sul racconto del coniuge. La conferma è arrivata dall’autopsia: a causare la morte della donna è stata la rottura traumatica della milza. E quanto avvenuto il 1 maggio sarebbe stato solo l’ultimo atto di una storia di violenze e maltrattamenti andata avanti almeno dal 2016. Sulla vicenda interviene il consigliere regionale elbano della Lega Marco Landi. "Due donne uccise – dice Landi facendo riferimento anche al caso della 55enne uccisa a Livorno – e due uomini di origine nordafricana, i mariti delle vittime, in stato di fermo per omicidio. Una drammatica coincidenza per due casi con un minimo comune denominatore che non possiamo ignorare, non per pregiudizio o perché gli stranieri siano i ‘perfetti maltrattanti’, ma perché, per citare Istat, ‘la nazionalità dell’autore evidenzia una marcata incidenza del fenomeno tra gli stranieri’. Ne vogliamo parlare oppure dobbiamo tacere per non incorrere nella tagliola del politicamente corretto?".

R.M.

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