REDAZIONE CRONACA

Uccide il padre poi tenta di tagliarsi le vene

Tragedia nella notte in via Paganini 6. Muore Fabrizio Banti dopo l’ennesima lite con il figlio che poi cerca di togliersi la vita

Non ha avuto scampo Fabrizio Banti (nella foto), 57 anni, l’uomo morto ieri intorno alle tre del mattina nella sua abitazione di via Paganini a Coteto. E’ stato colpito con un coltello, o comunque con un oggetto tagliente e non ha avuto nemmeno il tempo di reagire, di difendersi. La mano omicida è quella del figlio, 23 anni, che tutti descrivono come un giovane problematico e taciturno, spesso in lite con il padre, separato da tempo dalla madre.

Dopo avere colpito a morte il padre, il ventitreenne è uscito di casa sconvolto, senza meta. Ha girato intorno il quartiere di Coteto, dove viveva con il genitore, e ha provato a suicidarsi tagliandosi le vene dei polsi. Prima però ha chiamato la Centrale Operativa dei Carabinieri e ha segnalato le intenzioni di uccidersi. La pattuglia dell’Arma, giunta all’indirizzo di residenza, ha trovato la porta di casa chiusa; visto l’assenza di risposte dall’interno dell’immobile, il militare della centrale ha subito contattato telefonicamente il giovane nel tentativo di rintracciarlo ed evitare che potesse commettere ulteriori insani gesti. Il carabiniere è riuscito ad intrattenerlo al telefono e, sulla base di quanto è riuscito a far dire al giovane, i militari sono riusciti ad individuarlo in un parco non lontano dalla sua abitazione, con delle ferite dalle quali perdeva molto sangue. E’ stato subito portato in ospedale per le prime cure del caso. Poi in caserma per la deposizione e infine l’arresto con l’accusa di omicidio aggravato.

A comprendere che stava accadendo qualcosa di terribile a casa di Fabrizio Banti, sono stati i vicini che, sentendo rumori sospetti provenire dall’abitazione all’ultimo piano della palazzina al civico 6 di via Paganini, hanno allertato il 112 e sul posto sono arrivati subito i carabinieri. Hanno bussato e suonato il campanello senza avere risposta. I militari dell’Arma hanno così chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che sono riusciti ad aprire la porta. Una volta dentro con i soccorritori della Svs e il medico del 118, la scoperta dell’uomo riverso sul letto ormai privo di vita. Sono stati gli operatori della Svs a portare la salma di Banti alla camera mortuaria dei Lupi. Sul corpo dell’uomo sarà eseguita l’autopsia richiesta dal sostituto procuratore Niccolò Volpe. In Procura è stato aperto un fascicolo per omicidio.

I carabinieri, coordinati dalla Procura, sono così a lavoro per ricostruire in dettaglio cosa è accaduto nell’abitazione all’ultimo piano di via Paganini ieri mattina alle tre.

Il 23enne, dopo le cure del caso, è stato dimesso dall’ospedale e si trova nella caserma dell’Arma di Livorno dove è stato dichiarato in arresto per omicidio aggravato.

Le motivazioni del gesto sono in fase di accertamento. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro e sono ancora in corso rilievi da parte dei Carabinieri. Espletate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura di Livorno, il 23enne è stato associato alla casa circondariale Le Sughere in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

Monica Dolciotti