Costa etrusca (Livorno), 26 luglio 2020 - Turismo post-covid: tengono mare, agriturismi e case private. In sofferenza campeggi, alberghi ed esercizi pubblici. A rilevarlo è uno studio della Confesercenti che ha elaborato un’indagine con le imprese del settore che operano in Val di Cornia e Val di Cecina. Emerge la pesante riduzione delle presenze turistiche straniere per ben oltre il 60%. Tendenza più consolidata in Val di Cornia (oltre l’80% degli intervistati) mentre in Val di Cecina il 63% .
Minore è la perdita relativa alle presenze turistiche italiane che si colloca per il 23% nel range 30% - 50%, in alcuni casi si parla anche di leggero incremento. Vanno meglio gli stabilimenti balneari (80% rilevano le stesse presenze dello scorso anno) mentre alberghi e campeggi sono i più penalizzati (calo del 25-35%). Sul fronte dei fatturati si registra una riduzione pesante per alberghi e campeggi (-50%). Gli agriturismi si attestano su un -20-30% ed il settore della ristorazione lamenta un decremento tra il 30-50%. Il 47% delle imprese ha mantenuto lo stesso organico dello scorso anno. "I dati parlano chiaro – ha detto Matteo Valori presidente provinciale di Assoturismo Confesercenti - e sono in linea con le previsioni fatte. E’ auspicabile che nella seconda parte della stagione si possa tornare ai livelli dello scorso anno: i dati ad oggi ci confortano e ci fanno ben sperare per un recupero in agosto". "Possiamo dire che pur in quadro di enormi difficoltà, il turismo sulla costa è vivo e si conferma un asset su cui investire per una economia post Covid19 che avrà caratteristiche diverse dal passato" ha concluso Alessandro Ciapini direttore provinciale Confesercenti. m. p.