REDAZIONE CRONACA

Si finge il figlio su Whatsapp e chiede soldi, truffa sventata

La banca ha bloccato la transazione sospetta. La donna si è rivolta ai carabinieri che hanno denunciato un giovane campano

I carabinieri in azione (foto di repertorio)

I carabinieri in azione (foto di repertorio)

Piombino (Livorno), 27 marzo 2025 – I carabinieri della Stazione di Piombino Portovecchio, dopo alcuni accertamenti e indagini scaturiti dalla denuncia di una cittadina, hanno identificato l’autore di un tentativo di raggiro ai danni di una 70enne della zona, uno stratagemma studiato e attuato attraverso l’impiego di una nota applicazione di messaggistica istantanea.

La vittima, tratta in inganno dal tono confidenziale del messaggio che le era giunto sulla propria utenza mobile, benché proveniente da un numero sconosciuto, è stata indotta a credere di interloquire con il figlio che, con un nuovo numero telefonico, le chiedeva l’invio immediato di denaro per poter acquistare un nuovo cellulare a seguito dell’asserito smarrimento di quello vecchio e del blocco del proprio conto corrente.

La donna ha quindi provato ad effettuare una ricarica di 2.400 euro su una carta prepagata collegata a un codice fiscale a lei sconosciuto che le era stato fornito dall’interlocutore. Poco dopo, però, ha scoperto il raggiro quando l’operazione non è andata a buon fine in quanto bloccata in via preventiva dal proprio operatore bancario che aveva rilevato l’insolita transazione.

Maturata la consapevolezza di essere stata tratta in inganno, la donna si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Piombino Portovecchio i quali, mediante serrate attività di indagine condotte anche eseguendo l’analisi sui flussi di denaro, sono riusciti a identificare il presunto autore della truffa. Si tratta di un 24enne originario del napoletano, che è stato denunciato a piede libero alla Procura di Livorno per il reato di tentata truffa.

In caso di sospette dinamiche ed in presenza di sospetti, è consigliato informare subito il presidio dell’Arma più vicino o chiamare il 112 al fine di denunciare sempre tempestivamente il fatto. I carabinieri raccomandano di non eseguire, caso di dubbi o sospetti, disposizioni di pagamento quando non si ha la certezza del destinatario.