REDAZIONE CRONACA

«Troppi medici e infermieri aggrediti», il piano di difesa Asl e Nas

Collaborazione attivata per prevenire la violenza anche sui social. Procedure a tutela dei dipendenti più veloci: «Nessuno si senta solo»

Il vertice

Livorno, 12 dicembre 2023 – Quasi 20 segnalazioni di episodi di violenza sono state inviate dal dipartimento degli Affari Legali della Azienda Usl Toscana nord ovest al comando Nas di Livorno negli ultimi 3 anni. A queste sono da aggiungere innumerevoli intimazioni rivolte a singoli cittadini per post contenenti dichiarazioni e minacce pubblicate sui social network.

Sono questi alcuni dei dati resi noti questa mattina in occasione della presentazione congiunta da parte dell’As Toscana nord ovest e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri di Livorno della procedura di applicazione della legge che dispone specifiche tutele da aggressioni verbali o fisiche per gli operatori sanitari in servizio.

Solo in Toscana, rispetto ad un totale di circa 55mila operatori del servizio sanitario sono state registrate nel 2020, 752 aggressioni al personale sanitario (561 aggressioni verbali, 191 aggressioni fisiche); nel 2021, 817 aggressioni al personale sanitario (591 aggressioni verbali, 226 aggressioni fisiche); nel 2022 il dato si conferma stabile, leggermente in crescita.

«In considerazione dell’aumento esponenziale di episodi di violenza fisica e verbale registrata nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, l’Asl Nord Ovest si è dotata, tra le prime in Italia – dice Luca Cei, direttore del dipartimento Affari Legali Asl nord ovest – di uno strumento, redatto in collaborazione con il Comando Nas di Livorno, in grado di garantire il tempestivo avvio delle procedure a tutela dei suoi dipendenti. Da parte nostra sono partite 7 segnalazioni nel 2021, 6 segnalazioni nel 2022, mentre nell’anno in corso siamo a 4 segnalazioni e 11 intimazioni a rimuovere post per minacce pubblicate sui social. Questo trend è dovuto sicuramente anche all’aumento di attività di sensibilizzazione all’interno delle Aziende Sanitarie per favorire l’emersione del fenomeno, ma non dobbiamo sottovalutare quanto sta accadendo. Esistono sicuramente reparti esposti a un rischio maggiore, basti pensare che quelli che trattano pazienti psichiatrici (26% del totale) e il pronto soccorso (35%) raccolgono assieme oltre la metà dei casi. Ed è proprio alla luce dell’entità del fenomeno che l’applicazione della procedura operativa risulta essere determinante per contrastare episodi di violenza».

«Con questa iniziativa – spiega Maria Letizia Casani, direttrice generale Azienda USL Toscana nord ovest – vogliamo prima di tutto mandare un messaggio chiaro ai nostri operatori che non devono mai sentirsi soli davanti a un qualsiasi episodio di violenza».