MAILA PAPI
Cronaca

Sindacati metalmeccanici a Bruxelles: "L’Europa cambi rotta o sarà un dramma"

Una folta delegazione di Fim, Fiom e Uilm da Piombino per chiedere di gestire e non subire la transizione

Un’immagine della manifestazione dei metalmeccanici a Bruxelles

Un’immagine della manifestazione dei metalmeccanici a Bruxelles

Da Piombino a Bruxelles per chiedere un cambiamento di rotta alla Commissione Europea sull’industria siderurgica. Una delegazione dei sindacati piombinesi dei metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, ieri è volata nella capitale belga per partecipare alla manifestazione indetta a livello europeo dai rappresentanti dei lavoratori di tutti gli Stati dell’Unione.

"Un’importante ed imponente iniziativa che si è tenuta a Bruxelles – spiega al telefono il segretario Uilm Lorenzo Fusco presente all’iniziativa – che ha visto tantissimi lavoratori venire da molte nazioni europee per riempire la piazza e manifestare il proprio malessere e preoccupazione per il rischio sempre più concreto di una deindustrializzazione dell’Europa. Dall’Italia una folta delegazione di lavoratori ha partecipato molto motivata, compresa la nostra Uilm Toscana. La nostra voce si è alzata dalla piazza per chiedere alla Commissione europea di non perdere altro tempo, ormai la situazione è diventa drammatica e dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro e la nostra manifattura, a cominciare da siderurgia, auto ed elettrodomestici".

"La transizione va governata, non subita come sta facendo l’Europa, quindi fermatevi oggi stesso e riconsiderate questa transizione che così com’è sta distruggendo tutto il settore industriale e migliaia e migliaia di posti di lavoro. Non può l’Europa da sola salvare il pianeta, tutti vogliamo un mondo migliore per i nostri figli, ma se le nostre produzioni industriali saranno acquisite dai paesi maggiormente inquinanti rischiamo di perdere posti di lavoro con il risultato di inquinare ancor di più il nostro pianeta. Rientriamo in Italia sapendo che non abbiamo nessuna intenzione di mollare e se non saremo ascoltati quello di oggi dovrà essere solo l’inizio della protesta".

"E’ necessario che la transizione green e digitale venga gestita senza approcci ideologici e senza posizioni sovraniste. Serve una politica industriale comune europea che metta al centro sostenibilità sociale e ambientale insieme ad investimenti, formazione e ammortizzatori sociali per i lavoratori impedendo licenziamenti e chiusure di stabilimenti". Così il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, alla manifestazione internazionale a Bruxelles organizzata dal sindacato industriale europeo IndustriAll Europe.

L’Europa "ha perso già 186.000 posti di lavoro nel solo settore dell’automotive in particolare nella componentistica, per questo abbiamo chiesto che vengano riviste le multe sui limiti delle emissioniche condannerebbero a morte certa la nostra industria dell’auto". Su tutti i settori "dall’auto, alla siderurgia, all’elettrodomestico, occorre avere un approccio meno ideologico, che affronti in maniera convinta una politica industriale, compatibile dal punto di vista sociale, con la transizione ambientale e digitale".

"L’Europa si regge su una coesione sociale frutto di un benessere alimentato dal suo Pil di oltre 17mila miliardi di euro a cui l’industria e i suoi lavoratori, con il 16,5% contribuiscono in buona parte. L’industria poi oltre al lavoro significa anche brevetti, ricerca, nuove tecnologie". Lo ha detto Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil a Bruxelles, che ieri mattina ha partecipato alla manifestazione dei sindacati europei.

"In un momento di crescenti aziendalismi, corporativismi e nazionalismi, i metalmeccanici e il lavoro dell’industria si uniscono per costruire un’Europa democratica per le future generazioni. È ora di investire nell’innovazione garantendo l’occupazione anche attraverso il blocco dei licenziamenti, l’innovazione e la formazione".

Maila Papi