Settimana corta in tutti i plessi. Le novità dell’istituto Carlo Cassola

Cecina, la preside Cecilia Cariello fa il punto all’inizio dell’anno scolastico: i progetti

La preside Cecilia Cariello

La preside Cecilia Cariello

Cecina (Livorno), 18 settembre 2024 – L’istituto comprensivo Carlo Cassola di Cecina ha 1200 alunni tra scuole d’infanzia, elementari e medie. Facciamo il punto a inizio anno scolastico con la preside (nella foto).

Preside Cecilia Cariello quali novità attendono i suoi alunni?

«La prima novità riguarda la semplificazione dell’orario. Tutte le scuole hanno adottato la settimana corta e l’orario finalmente garantisce un’ottimizzazione delle attività didattiche, minori criticità per il personale Ata, per il corpo docente, per le famiglie ed i trasporti. Continua la mobilità Erasmus+ per i nostri alunni e i nostri professori in collaborazione con l’istituto comprensivo ’Guerrazzi’. Proseguono gli interventi di riqualificazione, grazie al Pnrr, dei nostri plessi per la realizzazione di laboratori Stem, aule tematiche dedicate ad Arte, Musica e Italiano. Investiremo sulla primaria per lo studio della lingua straniera e l’incremento di fondi per garantire la certificazione della stessa per i ragazzi della scuola secondaria. A brevissimo realizzeremo una serie di corsi per sostenere i nostri professori nella transazione digitale. Mentre attendiamo la conclusione dei lavori della realizzazione della scuola innovativa dell’infanzia Arcobaleno a Palazzi, continua la collaborazione di questa con la scuola Aquilone di Marina, con tutto il ventaglio di offerta che le due realtà stanno offrendo. Proseguiremo nel nostro percorso See learning, punteremo ancora sulle eccellenze partecipando ai Giochi Matematici promossi dall’Università Bocconi, come esalteremo il nostro Indirizzo Musicale che quest’anno, oltre a partecipare ai concorsi di settore, insieme ai ragazzi provenienti dalla Bretagna vedrà la realizzazione di un concerto con un’orchestra di 100 elementi».

Da 2 anni nei comuni di Cecina e Bibbona sono nati 2 Istituti Comprensivi. Che cosa è cambiato? «La verticalizzazione ha migliorato la relazione tra i diversi gap evolutivi che un alunno attraversa nel suo curriculum scolastico. Il comprensivo ha garantito una comunicazione attiva e uno scambio importante di relazione tra infanzia, primaria e secondaria che prima non esisteva. Anche se il cammino è ancora lungo, diciamo che questi due anni stanno dimostrando che la scelta è stata vincente. Molto spesso ci lamentiamo che le scuole in Italia sono vecchie e fatiscenti. Grazie al PNRR l’Istituto da lei diretto ha aderito al progetto “aule tematiche”».

Di cosa si tratta?

«Sono aule dedicate alle singole discipline. Alla scuola secondaria “Cielo D’Alcamo” di Bibbona la scuola e l’amministrazione hanno investito su questo progetto e qui sta funzionando a pieno regime. La finalità è adattare l’aula alla disciplina che qui viene spiegata e messa in pratica attraverso attività laboratoriali. I ragazzi si spostano in funzione dell’orario. Questo tipo di didattica è più dinamica e ovviamente più affascinante per i ragazzi».

È di pochi giorni fa la notizia che l’amministrazione di Cecina vuole destinare fondi per riqualificare il plesso “Leonardo da Vinci” di San Pietro in Palazzi. Cosa manca a questa scuola per essere “innovativa”?»

«La scuola è stata realizzata negli anni’70, non nego che avrebbe bisogno di importanti interventi di riqualificazione. Ma devo ammettere che ha un forte potenziale per creare laboratori: in questi giorni stiamo valutando con i docenti di creare due aule da destinare ai laboratori per Geografia e per Italiano. Per essere innovativa, basterebbe che fosse meno decentrata, mi spiego meglio. La scuola è penalizzata per la sua dislocazione rispetto al centro urbano. Molto spesso è difficile aderire ai progetti e alle attività promosse dal Comune, Biblioteca e cinema perché i nostri ragazzi devono percorrere come minimo 40 minuti a piedi senza considerare il disagio per chi ha difficoltà motorie. Necessita una maggiore collaborazione con il Comune e chi promuove i progetti per abbattere questo limite».

Elisa Favilli