I sindaci della Val di Cornia sono stati tra i primi a chiedere alla Regione di poter incidere attivamente sulla localizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile. E’ stato sottoscritto un documento firmato dai primi cittadini di Suvereto, Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Sassetta.
"Non è in discussione l’indispensabile e irrimandabile necessità di investire in produzione di energia rinnovabile e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici – sostiene la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati – e neppure la necessità di costruire alternative valide di produzione di energia rispetto ai combustibili fossili. Non è in discussione il raggiungimento dell’obiettivo minimo di produzione di energia sostenibile indicato per la Regione Toscana in 4GWh che chiama tutti i territori a fare la propria parte. Il Comune di Campiglia Marittima, così come grandissima parte degli altri Enti pubblici Toscani sta lavorando, da tempo, per concretizzare questo impegno, investendo centinaia di migliaia di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia verde, efficientare gli edifici pubblici, sensibilizzare la cittadinanza, promuovere e avviare Comunità energetiche rinnovabili. Chiediamo attenzione e rivendichiamo il diritto e il dovere della Regione Toscana e dei Comuni, fatti salvi gli obiettivi minimi di produzione energetica green da raggiungere, di poter pianificare un processo che se non governato rischia di distruggere e sostituire e non trasformare il nostro territorio. Tra le aree idonee abbiamo avanzato delle proposte, in larga parte recepite dalla bozza di Legge regionale: i Sin, le aree degradate o dismesse, le aree industriali o perindustriali, i porti e i retroporti, le aree intercluse tra gli assi viari principali, gli aeroporti, le aree urbane. Di contro abbiamo chiesto di salvaguardare i terreni a vocazione agricola, con particolare attenzione ai terreni di pregio (Doc, Igp, Docg...), di prestare attenzione ai coni visivi e alla ricchezza del nostro paesaggio. Di lasciare, in conclusione, agli Enti locali l’onere di pianificare, perimetrare e deperimetrare le aree dei propri territori in virtù delle proprie peculiarità e vocazioni".
Maila Papi