Livorno, 1 febbraio 2025 – Sono terminati i primi sei mesi di lavoro del security manager Giampaolo Dotto e ieri nella Sala Cerimonie del palazzo comunale è stato fatto un bilancio del lavoro eseguito. Insieme al security manager erano presenti il sindaco Luca Salvetti, il comandante della Polizia Municipale Joselito Orlando e la responsabile di posizione organizzativa della Municipale Michela Pedini.
“Sono sei mesi che Giampaolo Dotto occupa in modo decisamente positivo la posizione security manager – ha dichiarato Salvetti – Questa figura già esisteva a Milano, ma aveva caratteristiche diverse da quello da noi istituito, in questo senso siamo un unicum nazionale e sono infatti già diversi i Comuni che ci hanno chiesto informazioni per emularci. È stato importante unire il lavoro di Giampaolo con quello della polizia lungo le strade. L’operazione più importante è stato quello di avvicinamento alla popolazione, con ricognizioni nei quartieri e la costante comunicazione con gli abitanti dei quartieri e con i consigli di zona”.
“Sono a Livorno da quattro mesi e ho trovato questa nuova figura di cui avevo sentito parlare ma con cui non avevo mai collaborato – ha proseguito Orlando – Mi sono subito interfacciato con il security manager e abbiamo iniziato a incontrare sul territorio le persone che vivono i problemi di tutti i giorni nei quartieri, dalla viabilità alla sicurezza. Nel riordino della Polizia Municipale daremo un ispettore a ogni zona, da affiancare al classico pattugliamento, per far sì che ci siano figure più vicine alla popolazione”.
Ha poi preso parola Pedini: “Lavoro da 25 anni sul territorio del Comune di Livorno e crediamo tantissimo nel rapporto di fiducia con i cittadini, cosa che è mancata negli ultimi anni. Ci siamo presentati come i nodi di una rete, perché nessuno come chi abita una zona ne conosce i problemi. Io mi occupo di trasformare in attività tangibili le richieste dei cittadini. Siamo felici di aver recuperato delle zone residenziali in centro città, perché la nostra presenza aumenta il livello di sicurezza”.
“Il lavoro fatto è stato tanto e con la passione di chi ama questa città – ha concluso Dotto – Io ho sentito piena fiducia fin da subito e sento il dovere di rispettarla. Abbiamo voluto ascoltare prima di agire, perché solo capendo quali sono i problemi possiamo intervenire, facendo capire alle persone cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare, senza demagogia. Per esempio, nessuno pensava si potesse recuperare piazza Garibaldi, ma mettendo luce e mettendo bellezza è possibile sistemare i problemi”.
Daniele Mazzi