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"Siamo chiusi e i contagi salgono: non è nei locali che gira il virus"

I ristoratori livornesi: "La situazione è diventata ingestibile ed è inaccettabile. Siamo chiusi da oltre un anno, ormai non ne possiamo più"

Manifestazione dei ristoratori a Roma

Livorno, 29 marzo 2021 - "La situazione è diventata ingestibile ed è inaccettabile. Siamo chiusi da oltre un anno ormai e non ne possiamo più. Non vogliamo lavorare da fuorilegge. Ci devono far riaprire prima possibile. Se, dopo mesi di restrizioni e 260 giorni di chiusure ininterrotte delle attività a cena, i contagi non sono ancora diminuiti, significa che i luoghi di contagio non sono i ristoranti. Facciamo il contrario allora: chiudiamo tutto il resto ed apriamo i ristoranti. Le nostre aziende si sono indebitate fino al collo, molti sono sotto sfratto e decine di imprenditori del nostro territorio saranno costretti, se nulla cambierà, a chiudere definitivamente. Le dichiarazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sono la nostra condanna a morte perché se a prescindere dall’andamento dei contagi, la zona gialla non esisterà più fino al 1 maggio e oltre, nemmeno le nostre attività esisteranno più".

Lo dichiara Fabio Sanna, ristoratore di Livorno, coordinatore provinciale di Ristoratori Toscana e direttore provinciale di TNI Horeca Italia. "Ci hanno tolto il diritto d’impresa – denuncia Sanna – ci hanno espropriato delle nostre aziende senza risarcirci. Gli indennizzi arrivati infatti sono nulla. Gli ultimi, quelli del decreto sostegni, sono il 4,7% delle perdite del fatturato. Ci hanno risarcito un mese solo sui sei di chiusura". Intanto tutti i coordinatori provinciali TNI Horeca Italia, incluso quello della provincia di Livorno che ha 19 Comuni, stanno inviando Pec alle amministrazioni comunali per chiedere un tavolo per discutere dei tributi locali e della tassa dei rifiuti".

Monica Dolciotti