"Trattamento dei rifiuti? Con il nostro referendum indichiamo una via alternativa"

Il comitato Oltre l'inceneritore replica a Martini: "Il Sì alla consultazione significa rispettare l'ambiente"

Il comitato Oltre l'inceneritore

Il comitato Oltre l'inceneritore

Livorno, 21 maggio 2021 - "Apprendiamo dalla vostra testata (La Nazione e Il Telegrafo online, ndr) della lettera del segretario della Uiltec Martini che giustamente evidenzia che senza una svolta industriale molti posti di lavoro all’interno della raffineria Eni sono a rischio. Il segretario indica nel trattamento dei rifiuti una via per stabilizzare gli attuali posti di lavoro e anche su questa cosa ci trova pienamente d’accordo. Dove dobbiamo nettamente dissentire è che il segretario tira nuovamente in ballo il progetto dell’ormai tristemente famoso Gassificatore di rifiuti che altro non è che un mero inceneritore un po' più evoluto ma sempre di incenerimento di rifiuti si tratta".

E' questo l'incipit della replica del comitato Oltre l'inceneritore alla notizia diffusa in esclusiva appunto dal nostri quotidiani su carta e online.

Il comitato prosegue: "Noi, viceversa, nel Referendum propositivo che abbiamo presentato a Livorno indichiamo ai cittadini un progetto più ecosostenibile perché scelgano una via alternativa all'inceneritore che risolva il problema dei rifiuti, l'attacco strumentalmente a questo referendum disinteressandosi della questione ambientale va tutto vantaggio della politica che vuole invece gli inceneritori nella nostra città. Questo Referendum infatti può certissimamente creare molte difficoltà alla realizzazione di un Gassificatore e di qualsiasi altro impianto di incenerimento che potrebbe nascere in città anche dopo la presunta chiusura dell’attuale inceneritore".

"Se il referendum verrà approvato - continua il comitato -, l’espressione dei cittadini non potrà essere ignorata mentre se non si arrivasse al referendum, l'indicazione politica si tradurrà in un “SI” agli inceneritori. Per di più il referendum propositivo su Livorno propone impianti “alternativi” all’incenerimento che ad esempio una multinazionale come Eni potrebbe prendere in considerazione per realizzarli all’interno della raffineria di Livorno (si risparmierebbe anche suolo) in modo da garantire posti di lavoro ed un futuro assicurato a molte famiglie".

"Ed è qui - conclude l'intervento di "Oltre l'inceneritore" - che invitiamo il segretario Martini e tutte le forse politiche cittadine a prendere fortemente in considerazione una vera trasformazione industriale verso una transizione ecologica mirata si, alla gestione dei rifiuti che, se correttamente trattati e non inceneriti o gassificati, possono senz’altro essere le risorse per un futuro oramai prossimo. Spingano tutti per la raccolta delle firme che faccia svolgere il referendum. No al silenzio assenso (agli inceneritori), Si alla Democrazia dei cittadini e al rispetto ambientale".