No Vax irriducibile fino alla morte. Non ha avuto scampo Letizia Perna, 59 anni, di Rosignano Marittimo, convintamente contro il vaccino, irriducibile fino alla fine. La donna dopo venti giorni di calvario nel reparto di malattie infettive all’ospedale di Livorno, dove era stata ricoverata in condizioni già gravi perché contagiata dal coronavirus, è morta martedì dopo avere rifiutato non solo tutte le terapie farmacologiche possibili, ma anche di essere trasferita in terapia intensiva per essere intubata perché i suoi polmoni non erano più in grado di garantirle l’ossigenazione per sopravvivere. Testardamente aggrappata alle sue convinzioni, è stata sopraffatta dal Sars-cov 19. Letizia Perna era molto conosciuta a Rosignano Marittimo dove abitava e a Cecina dove lavorava per l’Agenzia immobiliare del Gruppo Premiere. Era anche molto attiva alla Prologo di Castiglioncello dove collaborava da tempo alla realizzazione di iniziative culturali per la valorizzazione della località balneare. La donna, che non aveva più familiari, non si era voluta sottoporre alla vaccinazione contro il coronavirus perché ostinatamente contraria. Per questo motivo ha contratto il covid in forma grave, pur non soffrendo di particolari patologie. Una volta ricoverata a malattie infettive a Livorno prima è stata assistita con la maschera per l’ossigeno, poi è finita sotto il casco per una ossigenazione più massiccia, fino al passaggio in terapia intensiva dove però è rimasta un solo giorno perché le sue condizioni erano migliorate. In tutto questo tempo aveva rifiutato qualsiasi altra cura. Quando la situazione è precipitata i medici l’hanno inviata a farsi intubare e trasferire di nuovo nel reparto di terapia intensiva. La donna ha opposto il suo fermo rifiuto fino alle estreme conseguenze. Questo suo ostinato rifiuto verso ogni forma di assistenza sanitaria ha scioccato il personale medico del reparto di malattie infettive direttore dal dottor Spartaco Sani. Il sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati, già vaccinato con la terza dose contro il covid perché è volontario per la Pubblica Assistenza, ha commentato così questa tragedia: "Sono addolorato per la morte di Letizia Perna, ma quello che le è successo mi convince ancora di più della necessità di a dare avanti a testa bassa con la campagna vaccinale, oggi l’unica mezzo per difendersi dal coronavirus".
La notizia della morte di Letizia Perna ha fatto il giro dei social. Sul sito dell’associazione ’La sottile linea arsa’ compare un post significativo sulle passioni di questa giovane donna. "Letizia non è più qui – si legge – le è dovuto e voluto un saluto pubblico perché tante sono state le iniziative realizzate insieme, dal Boschetto Magico per i bambini (grandi e non) alla Torre medicea di Castiglioncello nel 2015 per la Pro Loco ’Amici di Castiglioncello’ alla personale per Color Valley fino a questa estate, nella collettiva Animali da palcoscenico, per la quale dipinse una cavalla bianca e celeste, intitolata (anzi chiamata) Libera". Ovviamente una marea di commenti, tra coloro che contestano la scelta di Letizia di non scendere a compromessi, nemmeno con la medicina, e chi invece ritiene un sacrificio che davvero poteva essere risparmiato "una pessima pagina che dovrebbe farci riflettere tutti e molto". Chi la conosceva la descriva come "una persona solare, amichevole, dolce e intelligente che ha insegnato il rispetto alla figlia".
Monica Dolciotti