
I funerali di Riccardo Cioni (Novi). Nel riquadro il deejay
Livorno, 8 gennaio 2020 - Un funerale al quale giocoforza hanno potuto partecipare solo poche persone, al cimitero della Misericordia a Livorno. Qui, nella città dei Quattro Mori, la sua città, si sono svolti i funerali di Riccardo Cioni, 66 anni, deejay che ha fatto la storia di questa professione in Toscana e che è morto nella mattina di giovedì 7 gennaio.
Un addio condizionato dalle norme anti-covid. Sarebbero state molte di più le persone, se le regole lo avessero consentito, per l'ultimo saluto a un uomo conosciutissimo dal popolo della notte. E che negli anni ha condotto anche programmi radiofonici molto seguiti nelle emittenti toscane.
Tanti i personaggi dello spettacolo che nelle scorse ore hanno inviato un messaggio di cordoglio. Da Linus a Jovanotti a Claudio Cecchetto, tutti hanno sottolineato quanto il pionerismo di Riccardo Cioni in ambito musicale abbia aperto la strada a una professione, quella del deejay, che poi negli anni ha avuto importanti ulteriori evoluzioni. Presenti al funerale la famiglia e alcuni amici. Per l'ultimo saluto all'uomo che ha scritto una pagina di storia dell'industria del divertimento.
Sulla morte del deejay aveva ha inviato un messaggio anche il sindaco di Livorno, Luca Salvetti: "L’Atleti fino a 16 anni, il Maroccone fino a 19, poi il Frumpy, quanti livornesi delle generazioni dei nati a cavallo degli anni 60 e 70 hanno fatto questo percorso. Tantissimi. Un’epoca che tutti ricordano con affetto, perché un’epoca spensierata e divertente, in quegli anni la colonna sonora per tutti noi l’ha costruita Riccardo Cioni con il suo entusiasmo, la sua competenza musicale e la sua capacità di trascinare. Riccardo ci ha lasciato troppo presto proprio mentre continuava senza soluzioni di continuità a far ballare migliaia di persone nelle tantissime serate in giro per il paese. Salutiamo un personaggio unico e con lui se ne va un pezzo della nostra giovinezza".