
Il centro trasfusionale Avis di Cecina dona due televisori al reparto riabilitativo della cardiologia di Cecina. Parla la presidente del centro Avis Eleonora Ghignoli. "Marco Sozzi, il mio collaboratore al centro, mi aveva portato a conoscenza dell’opportunità di donare questi televisori, così dato che avevamo la possibilità di farlo abbiamo deciso di investire in questo progetto. Il dottor Elio Venturini ci ha aiutato per tutto l’apparato burocratico e come Avis siamo molto felici di lavorare con loro". Il dottore, responsabile della riabilitazione nel reparto di Cardiologia a Cecina, Elio Venturini, si è fatto avanti con questa richiesta che come lui stesso ha definito, nasce come un progetto che – "non sarà soltanto per uno scopo ludico di intrattenimento ma sarà soprattutto un modo per sostenere il paziente in un momento come questo, dove il contatto e il rapporto umano viene meno e sarà così un modo per trasmettergli e dargli gli strumenti per gestire la riabilitazione anche una volta tornato a casa". È un aspetto nuovo che si sta diffondendo in tutte le cardiologie riabilitative che permette di rafforzare il messaggio riabilitativo attraverso la tv, aggiunge infine il dottor Venturini. Grazie alla collaborazione di fisioterapisti, psicologi, dietologi e infermieri, lo scopo è quello di allestire dei brevi messaggi motivazionali facendogli vedere una manovra riabilitativa. Quindi dietro c’è anche un messaggio educativo per il paziente. Alla conferenza all’ospedale di Cecina, oltre ad Eleonora Ghignoli e Marco Sozzi per l’Avis ed Elio Venturini, erano presenti anche il fisioterapista Pierpaolo Cavicchioni, il primario di Cardio chirurgia Roberto Testa e la direttrice sanitaria, Giovanna Poliseno. L’educazione sanitaria in generale è un elemento importantissimo, -come affermato dalla dottoressa Poliseno- e la difficolta che spesso abbiamo è quello di dedicare più tempo a questo aspetto, che è propria della sanità. Il lavoro del Fisioterapista che spiega cosa fare al paziente e poi rivederlo attraverso il video fa si che quella persona si possa rendere più autonoma, così a casa avrà imparato le manovre nella maniera corretta". "Far passare così il tempo al paziente è importante per ritrovare il contatto con il mondo, questa è una cosa utile che andrebbe estesa ad altre zone della struttura soprattutto nel post acuto proprio per favorire il rientro del paziente nel modo più dolce possibile" dice il primario di Cardiologia Roberto Testa.
Federica Frascadore