Livorno, 23 febbraio 2025 - “I dati dell’Agenzia Regionale di Sanità relativi al percorso rete dell’infarto miocardico acuto (Ima-Stemi) evidenziano una buona tenuta dell’Asl Toscana nord ovest testimoniando l’efficienza del nostro sistema”.
E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto a Firenze tra la ASL Toscana nord ovest e l’Agenzia Regionale di Sanità. “L’incontro con Ars è stato importante – afferma il direttore della rete infarto, Francesco Bovenzi – perché ha confermato che nella nostra Asl il rischio di morte per infarto Stemi a 30 giorni dall’evento è pari al 7,36%, di fatto in linea con le performance regionali. Inoltre, nel primo semestre 2024, la percentuale di pazienti Stemi trattati entro 120 minuti è pari al 57,27%, un dato incoraggiante, migliore rispetto a quello della media regionale che è del 52,67%. Nello specifico delle Valli Etrusche, ancora una volta i dati aziendali dell’Ars mostrano la loro forza con un dato di mortalità per Ima Stemi del 7,14% che risulta essere in linea con i dati regionali”.
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“Dato che il rendimento delle reti cliniche è valutato da una serie di indicatori riferiti al funzionamento dei nodi assistenziali del sistema, ma poi è espresso nell’insieme, è emersa la necessità di una lettura più dettagliata dei fenomeni sul nostro vasto territorio, anche dove gli eventi risultano essere di poche unità, incrociando più dati di percorso delle diverse realtà assistenziali. Infatti – continua Bovenzi - un quadro più dettagliato della situazione ci permetterebbe di ricavare ulteriori spazi di miglioramento del sistema dell’emergenza cardiovascolare. Proprio per questo, grazie alla collaborazione di Fabrizio Gemmi dell’osservatorio qualità dell’Agenzia Regionale di Sanità, abbiamo intenzione di effettuare nei singoli territori la verifica di ulteriori indicatori”.
“E’ importante ricordare che nella Asl Toscana nord ovest – chiude il cardiologo - i diversi attori della rete, le singole strutture assistenziali e gli snodi territoriali, monitorano e confrontano costantemente le reti dell’emergenza con le possibili mutevoli esigenze del territorio. Un processo non facile per far emergere, anche grazie a nuovi stimoli, le possibili opportunità verso cambiamenti di tipo organizzativo e strutturale per la massima tutela della salute dei cittadini”.