REDAZIONE CRONACA

"Quella coltellata a Lococo fu un tentato omicidio"

La Procura ricorre in appello l’ex moglie condannata per lesioni

Per la Procura l’aggressione all’imprenditore Angelo Lo Coco fu un tentato omicidio. Il caso arriverà in appello non solo perchè la sentenza di primo grado per lesioni aggravate è stata impugnata dalla difesa dell’ex moglie. Ma anche perchè la pubblica accusa – che davanti il tribunale di Livorno aveva chiesto 13 anni – è determinata a portare avanti la fattispecie di reato per la quale si è celebrato il primo processo a carico di Istvanne Szegedi – 58 anni di Cascina –, moglie ungherese di Lo Coco, 73 anni tornata in libertà da qualche mese con l’unica misura del divieto di dimora a Livorno. L’aggressione si consumò il 4 maggio 2019 nell’appartamento della coppia, in via Borsi a Livorno, dopo l’ennesima lite. Erano le 7.30 di mattina quando avvenne quello che la procura aveva qualificato – e che ne chiederà il riconoscimento alla Corte d’appello di Firenze – come un tentato omicidio. L’arma usata fu un coltello. Fu Lo Coco a dare l’allarme al 113: quando i poliziotti arrivarono lo trovarono insanguinato. Lei aveva l’arma in mano. All’origine del litigio ci sarebbe stata la gelosia della donna, che faceva la badante, verso il marito. Istvanne Szegedi, sconvolta e in lacrime, venne arrestata e portata in carcere , poi ai domiciliari. Ora l’atto d’appello della Procura che insiste nella qualificazione del fatto più grave. Il caso è tutt’altro che chiuso.

Carlo Baroni