di Francesco Ingardia
Il peso della scelta. E il coraggio di saper fare quella giusta.
L’inaugurazione del 22 settembre scorso dell’“Area della Memoria“, per volontà del Questore di Livorno Roberto Massucci e alla presenza del Capo della Polizia Lamberto Giannini, del Prefetto di Livorno Paolo D’Attilio e di tutte le Scuole Secondarie di Primo Grado di Livorno, ha segnato l’inizio ufficiale della terza edizione del “#sceglilastradaGIUSTA 2.0”. La splendida cornice del Salone Consiliare di Palazzo Granducale, dedicata all’amato presidente livornese della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, è stata scenario ideale per la presentazione del progetto sulll’educazione alla legalità per l’anno scolastico in corso previsto negli 11 istituti comprensivi e scuole della provincia di Livorno aderenti al progetto.
Presenti per l’occasione, oltre ai vertici apicali dell’arma dei carabinieri e Finanza per la provincia di Livorno, anche i genitori del compianto Danny Magina.
Prende per primo la parola il sindaco Salvetti per sottolineare "la potenza comunicativa del “puzzle“", scelto come simbolo prediletto del progetto. "Il puzzle - prosegue - rappresenta in maniera plastica quanto accaduto negli ultimi due anni in città: un concatenarsi di valori, idee e persone che ha generato solo incastri perfetti. Scuola, istituzioni e forze armate, all’unisono, sono stati tutti soggetti trainanti, al fine di trasmettere ai ragazzi l’importanza sostanziale del principio di legalità e correttezza". Il Questore Massucci ha approfittato della giornata per liberarsi di "due obblighi, in virtù della presenza dei genitori del compianto Danny Magina: uno morale e l’altro istituzionale".
"Moralmente - aggiunge - considero di grande valore il contributo dato al progetto dalla famiglia di Danny. Il dialogo avuto con Erika - madre di Danny ndr - mi ha colpito nel profondo. Noi tutti abbiamo l’onere e il dovere di impedire che quanto successo a Danny possa non accadere di nuovo. Lo stato fallisce quando perde un ragazzo in questo modo. Questa è stata senz’ombra di dubbio una vicenda così impattante per i ragazzi da far nascere in loro un forte momento di riflessione. Se, grazie alla bontà di questo progetto, fossimo in grado di recuperare anche solo un ragazzo da una fine spacciata, mi riterrò soddisfatto perchè vorrebbe dire che una mamma non dovrà provare il dolore e la disperazione provata da Erika. Danny era figlio di Livorno e il senso della sua scomparsa deve ritrovare vita con questa iniziativa"
"Il puzzle - conclude il questore - rappresenta lo spirito del progetto: il tassello al centro è rappresentato dagli studenti, vero cuore pulsante, attorno al quale costruire con gli altri pezzi una rete di protezione a sostegno dei ragazzi, fatta di scuola, istituzioni e forze armate".
Perchè in fondo, il fulcro del progetto è "aiutare i giovani nel prendere scelte di vita giuste e responsabili, entro i confini della legalità e dell’ordinamento giuridico".
E i primi due eventi che si terranno nelle scuole aderenti, virano proprio in questa direzione: il primo riguarderà la "memoria delle istituzioni" tramite la narrazione di gesta e imprese di figure illustri dell’arma. Storie che hanno come "stella polare" i pilastri fondanti della nostra società, dalla legalità all’antifascismo. Il secondo invece sarà interamente dedicato alla lotta al "cancro" sempre più diffuso del cyberbullismo.