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Da sinistra gli avvocati Vinicio Vannucci e Marco Talini
Livorno, 2 marzo 2025 – Gli avvocati della camera penale di Livorno hanno messo in evidenza ieri il loro dissenso nei confronti dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale per la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri. Una divisione che secondo il presidente della camera penale Vinicio Vannucci e il vicepresidente Marco Talini rappresenta un passaggio fondamentale per l’equità dei processi.
“Abbiamo deciso di convocare questa conferenza stampa – ha dichiarato l’avvocato Vannucci -, perché sulla separazione delle carriere si sono dette molte cose per supportare le ragioni della magistratura. Abbiamo sentito il bisogno di rivolgerci all’informazione, dal momento che riteniamo che alcune ragioni portate dalla magistratura non appartengono al vero. Vorrei sapere, testo alla mano, qual è la norma che prevede una dipendenza della magistratura richiedente al potere esecutivo, ma non ho ricevuto risposte dall’Associazione Nazionale Magistrati. Gli avvocati penalisti saranno sempre a fianco dell’indipendenza del pubblico ministero, separare le carriere significa fare chiarezza, perché chi accusa non può voler assomigliare al giudice, che il PM sia parte è maggiore garanzia di giustizia ed equità. Noi avvocati siamo preparati tanto quanto se non di più dei giudici visto che siamo sollecitati quotidianamente dai cittadini e non vogliamo che passi il messaggio che solo i giudici difendono la legge. Non ricordo uno sciopero di magistrati per altri disagi e carenze, mentre in questo caso è stato fatto. Il pubblico ministero deve coordinare le indagini e correggere la polizia penitenziaria se sbaglia o esagera durante le indagini. Gli avvocati non hanno nessun vantaggio dalla separazione, quindi stiamo portando avanti una battaglia senza interesse. Si dice che il pubblico ministero non deve vincere il processo, mentre gli avvocati si, dando l’idea che l’avvocato voglia vincere ad ogni costo, un retaggio culturale insopportabile. Il cittadino deve sapere con certezza chi accusa e chi deve giudicare e non ha senso che chi accusa e chi giudica sia dalla stessa parte. Se separiamo due categorie che non ha senso che stiano insieme avremo un processo più equo e democratico”.
“Noi tutti i giorni difendiamo la Costituzione – ha proseguito l’avvocato Talini -, proprio come loro o come i Parlamentari, ma i giudici hanno esibito la coccarda e la costituzione come se ne fossero gli unici difensori. Hanno fatto passare un messaggio disinformante, perché non è vero che il pubblico ministero sarà sottoposto e controllato dal potere esecutivo”.
Daniele Mazzi