Portoferraio (Isola d’Eba, Livorno), 18 luglio 2023 – Dai tempi dei Medici, Portoferraio è un po’ cambiata. Oggi, tra strade dissestate, edifici da risanare e una viabilità caotica, resta ben poco della città ideale di Cosimo I dei Medici.
Basti pensare che il fulcro di Cosmopoli (piazza della Repubblica) – l’antica piazza d’arme – è diventata un parcheggio. Ed è solo una delle numerose criticità che affliggono il centro storico.
A questo proposito chi meglio di Renzo Manetti, presidente della Classe di Architettura dell’Accademia delle Arti del Disegno, architetto e saggista, autore di un bellissimo e ormai introvabile libro sulla simbologia della Cosmopoli medicea: “Kosmos, l’idea di Cosmopoli tra diplomazia ed esoterismo” (Aletheia, Firenze 2001), poteva parlarci di un futuro possibile del capoluogo elbano?
Proprio in questi giorni si parla di restituire alla cittadinanza piazza della Repubblica a Portoferraio, oggi abibita a parcheggio. Architetto, lei cosa ne pensa?
"Penso che gli abitanti di Portoferraio debbano innanzitutto acquisire la consapevolezza della loro origine. Portoferraio è una città che un principe illuminato ha voluto conforme al Cielo. Nelle sue mura, nei suoi selciati, nelle sue case è impresso un ritmo arcano. L’ottagono della torre che introduce nel porto ci racconta proprio questo, perché per gli antichi era simbolo di un passaggio tra la terra e il cielo. Se chi amministra Cosmopoli ricordasse tutto questo, ne avrebbe più cura”.
Come dovrebbe essere la Portoferraio ideale del futuro?
" Immagino piazza della Repubblica tornare il giardino di un tempo, immagino un servizio gratuito di navetta che dal Ponticello arrivi fino ad essa e permetta alle auto dei turisti di rimanere fuori dalle mura. Immagino Portoferraio riqualificare la sua parte moderna, oggi frammentata ed incoerente. Mi riferisco alle vie Carducci e Manganaro, che hanno bisogno sia di un progetto di arredo che ne faccia un elegante viale alberato preludio del centro storico, sia di un progetto urbanistico che permetta la sostituzione di tanti edifici incoerenti, per costruire quinte stradali omogenee”.
Ci faccia qualche esempio.
“Si potrebbe riqualificare la zona delle Antiche Saline, oggi sommatoria di costruzioni e non città. Una piazza, perché nella città i vuoti sono più importanti dei pieni. Psicologicamente abbiamo bisogno di un centro, che non è detto sia quello geometrico. Anche qua Portoferraio ha mancato, distruggendo l’unico spazio che poteva assolvere a questo ruolo. Mi riferisco alla piazza accanto al supermercato Conad, che doveva essere arredata e adeguatamente pavimentata in modo da farne il luogo centrale delle Antiche Saline. Si è invece preferito distruggerla, costruendovi proprio in mezzo altri due edifici”.
Cosa sono i luoghi sottili di cui parla nei suoi libri?
"Esistono sulla terra luoghi che in qualche modo influiscono sulla nostra psiche, rendendole più facile dialogare con l’anima. Li chiamo sottili perché qui la barriera tra la dimensione dei sensi e quella dello spirito pare assottigliarsi, l’eternità affacciarsi nel tempo. Forse in questi luoghi vi sono anomalie del magnetismo terrestre, che sappiamo non è omogeneo ovunque. La natura del sottosuolo, la vibrazione di acque sotterranee che scorrono tra strati di roccia, la presenza di vene di metalli, alterano l’intensità del magnetismo della terra. Ed influiscono su di noi. Anche un’architettura ha la capacità di accentuare o ridurre la forza che emerge dal suolo. Tanto è vero che è nata una nuova tecnica, l’archeomagnetismo, per individuare strutture antiche sepolte. Gli antichi avvertivano nei luoghi sottili la presenza del mistero e li ritenevano sacri. Per questo vi elevavano costruzioni di pietra, capaci di accentuarne le forze invisibili”.
Sull’Elba dove sono questi luoghi?
"Non lo so, ma certo sono tra quelli sacri fin da epoche remote. Forse uno è alla Madonna del Monte, dove l’acqua sgorga perenne tra rocce di granito, ai piedi di un monte bicipite. Forse a S.Stefano alle Trane, incuneata tra lo sperone bicipite del Volterraio a oriente e quello del Giove nel lontano occidente dell’isola. Forse la sella di Portoferraio tra la Stella e il Falcone, alla quale conduce quella che è la via sacra della città, dove si collocano i suoi edifici religiosi più venerati: il SS. Sacramento, la Misericordia, il convento di San Francesco (oggi De Laugier)”.
Dopo il convegno “Le Mura di Firenze. Dall’età romana al patrimonio mondiale Unesco” di quest’anno che sogni ha nel cassetto?
"Ne ho tanti, tra cui una nuova edizione di Kosmos, il libro da anni esaurito sulla fondazione di Cosmopoli, che va aggiornato e riscritto”.
di Valerie Pizzera