REDAZIONE CRONACA

Stallo pericoloso per i due porti, allarme di Confindustria

"Evitare abusi di posizione dominante"

Tensione tra gruppi armatoriali che sta condizionando l’attività dello scalo

Livorno, 13 gennaio 2019 - "Le vicende, commerciali e giudiziarie, che stanno interessando la portualità, hanno innescato una ridda di polemiche che impongono alcune riflessioni". Confindustria rompe il silenzio sul pesante scontro che si sta consumando sullo scalo labronico tra grossi gruppi armatoriali e che coinvolge anche autorità come la Capitaneria di porto e l’Autorità Portuale. "La cosa peggiore – scrivono i vertici di Confindustria – è il rischio concreto che le ultime controversie producano uno stallo di durata indefinita delle attività portuali sia a Livorno che a Piombino. Infatti, la circostanza che i due porti siano parte integrante dell’AdsP produce - sia nel bene che nel male - una serie di effetti domino che potrebbero mettere a rischio l’intero tessuto sociale ed economico del territorio. Esiste una connessione tra la logistica ed il sistema industriale, per cui finirebbero congelati essenziali progetti di sviluppo sia in ambito portuale, primo fra tutti la Darsena Europa, sia in ambito industriale come quelli relativi alla siderurgia e metallurgia a Piombino o quelli energetici e infrastrutturali a Livorno".

La posizione di Confindustria è da sempre ancorata al rispetto delle regole, alla libertà di mercato, "per evitare abusi di posizione dominante. Tutto quanto può confliggere con questi criteri per noi è profondamento errato. Le carenze degli interventi normativi che hanno ingarbugliato la riforma della Legge 84/94, hanno causato una carenza cronica di spazi e di accosti nel porto di Livorno che ha generato inevitabili conflitti ai quali si è tentato di dare soluzione con provvedimenti eccezionali".

Rispetto a questo scenario, che si è andato complicando fino ai conflitti recenti, "il governatore Rossi ha promosso una iniziativa – continua la nota di Confindustria – che trova certamente il nostro consenso. Infatti, le finalità che dovrebbe perseguire il Comitato proposto dalla Regione coincidono positivamente con gli atti e le conclusione dell’Assemblea generale della Confindustria che si è tenuta a Piombino alla fine dello scorso anno. Le conclusioni possono riassumersi nell’urgente necessità di integrare la gestione dei porti del nostro sistema, spingendo con determinazione sulle istruttorie relative ai progetti di investimento che sono in attesa di definizione sia a Livorno che a Piombino, per favorire la reindustrializzazione della fascia costiera della Toscana".