Prosegue lo stato di agitazione del personale del Comparto Sicurezza proclamato dai sindacati di categoria il 12 luglio. La decisione dei sindacati Sappe, Osapp-Alsippe, Uilpa-PP, SinapPe, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Fp Cgil, è stata presa al termine dell’incontro in Prefettura a Livorno, dove hanno comunicato al Capo di Gabinetto Edoardo Lombardi la volontà di andare avanti con la vertenza a sostegno degli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere delle Sughere dove la carenza di organico ha prodotto una situazione esplosiva.
Nell’incontro i segretari e delegati delle sigle sindacali hanno illustrato al Capo di GabinettoLombardi le condizioni in cui il personale della polizia penitenziaria è costretto ad operare: "Le unità sono insufficienti a garantire i diritti del personale e la sicurezza dell’istituto; sono state applicate azioni disciplinari inadeguate per la gravità dei fatti contestati ai detenuti; mancato rispetto delle direttive ministeriali per la gestione di eventi critici ed aggressioni al personale. Tutto ciò – ha riferito la delegazione sindacale – diffonde tra i detenuti la convinzione di poter agire con aggressività e violenza nei confronti degli operatori, in assenza di quella risposta autorevole e ferma che deve necessariamente essere garantita". Sulla Casa Circondariale di Livorno i rappresentanti sindacali hanno sottolineato: "Rendono oltremodo grave il quadro dell’istituto delle Sughere l’assenza di un Direttore titolare dovuta al recente pensionamento del Direttore Giuseppe Mazzerbo, largamente prevedibile; la complessità dell’istituto di Livorno che ha due sezioni: di media e alta sicurezza. La presenza del carcare sull’isola di Gorgona e del servizio navale preposto ai collegamenti con l’isola". Altro problema segnalato in Prefettira: l’indisponibilità della caserma, da anni in ristrutturazione, che sarebbe utile per gli operatori non residenti. L’impossibilità di usarla scoraggia il personale di altri istituti a chiedere il trasferimento a Livorno". Le otto sigle sindacali auspicano così "l’autorevole intervento della Prefettura nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria per sollecitare le iniziative necessarie per ripristinare piena legalità nell’istituto; assicurare al personale le necessarie condizioni di sicurezza; scongiurare condizioni di pericolo per l’ordine all’interno delle strutture di detenzione". I sindacanti concludono: "Confidando nell’operato della Prefettura, restiamo in attesa delle risposte dell’Amministrazione Penitenziaria non escludendo ulteriori iniziative a tutela dei lavoratori".
M.D.