PIOMBINO (Livorno) "La nave di Piombino si è dimostrata essenziale per il sistema Italia e ha aperto alle importazioni di gas naturale liquido dagli Stati Uniti, dal West Africa e da altre parti del mondo". Così l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier che ha fatto il punto sulla situazione proprio nel giorno in cui al porto di Piombino è arrivata la cinquantesima nave gasiera per il rigassificatore.
Una singolare coincidenza: la nave Ougarta, che è stata ormeggiata a fianco della nave Snam Italis Lng Livorno per le operazioni di trasferimento del gnl, è la stessa che ha portato il primo carico per il rigassificatore.
La nave Ougarta proviene dall’Algeria, quindi una rotta relativamente breve, ha scaricato a Piombino un volume di 164.000 metri cubi di gnl liquefatto. Per avere un’idea della quantità bisogna essere a conoscenza del fatto che il passaggio da stato liquido a gassoso è un processo che assicura una grande resa.
Con la ’rigassificazione’ infatti, cioè il passaggio da gas naturale liquefatto a gas metano, il volume aumenta di 600 volte. In questo modo i 164mila metri cubi di gnl diventano, ben 98 milioni e 400mila metri cubi. Cioè una gasiera porta a Piombino ogni volta circa cento milioni di metri cubi di metano. Un processo utile a rendere economicamente conveniente il trasporto.
Il totale del gas immesso in rete dalla Italis Lng ad oggi è di circa 4,3 miliardi di mc di gas che hanno contribuito in modo determinante a rendere l’Italia indipendente dalla Russia per il gas. Oggi possiamo acquistare gas in varie parti del mondo e non essere più dipendenti da un singolo fornitore che in qualsiasi momento può ridurre l’erogazione o aumnentare il prezzo.
I carichi giunti a Piombino sono infatti provenienti prevalentemente da Stati Uniti e Algeria, ma anche da Qatar, Egitto e Congo. Eni ha sviluppato la ricerca e ha diversi pozzi di gas naturale in Egitto e in Congo dove ha stipulato accordi con i governi nazionali assicurandosi il 50% dell’estrazione di gas. Inoltre, sempre Eni, ha realizzato impianti di compressione gas e collegamenti con i porti. In questo modo il gas che arriva dall’Egito e dal Congo è praticamente ’italiano’. Un modo per avere più punti di fornitura e non essere dipendenti da un solo Paese o località, che mette al sicuro da crisi perché con il gas che arriva via nave si può prendere da diversi fornitori.
Intanto, in Liguria, destinazione prevista per la nave Italis Lng Livorno dopo il 2026, si continua a discutere sul progetto del rigassificatore. Inquesti giorni è saltata la votazione dell’ordine del giorno “fuori sacco” in Consiglio regionale della Liguria per chiedere al governo di stoppare il progetto di trasferimento della nave rigassificatrice da Piombino. Il documento sarà portato in aula il 7 gennaio, con un nuovo testo che dovrebbe essere condiviso nel frattempo tra maggioranza e opposizione.
Luca Filippi