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‘Sanzioni morali rosa’ sui parabrezza di chi occupa marciapiedi e rampe con auto, scooter e bici ostacolando il passaggio di disabili, anziani e mamme con i passeggini. Questa è la campagna di sensibilizzazione messa in atto ieri dall’amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni attive sul fronte della disabilità e con il garante comunale dei disabili Valerio Vergili. "Stop ai comportamenti barriera architettonica con ‘le sanzioni morali’ rosa, sul modello delle contravvenzioni della polizia municipale" lo slogan scandito dall’assessore al sociale Andrea Raspanti in piazza Cavour. Da piazza Cavour fino a Borgo Cappuccini l’assessore ha percorso le strade a caccia di automobilisti e centauri che hanno lasciato i loro mezzi in posizioni scorrette e irregolari, creando barriere insormontabili al passaggio delle persone in carrozzina, delle mamme con bambini, degli anziane con difficoltà motorie e dei non vedenti e ipovedenti. Claudio Rigolo di Sport Insieme Livorno ha commentato: "Da anni ci battiamo come Sil per i diritti delle persone disabili che avrebbero dovuto essere acquisiti. Ma non lo sono ancora perché la città è piena di ostacoli. Per cui ben venga una iniziativa come questa, come già fatto in passato, utile a rieducare i cittadini sulle tematiche dell’inclusione".
Fabrizio Torsi della Associazione Paraplegici Livorno ha fatto una riflessione: "Si può parlare di uguaglianza tra noi disabili e il resto dei cittadini se impieghiamo lo stesso tempo per raggiungere un luogo. Se non avviene, vuol dire che tra noi e gli altri c’è una grossa differenza generata dalla macchina che ci impedisce il passaggio sul marciapiede, dalla bici messa di traverso. Così azzeriamo tutto e insegnamo il rispetto verso le persone non vedenti e con altri handicap". Per Valerio Vergili garante dei disabili "questa è solo la prima iniziativa. Ne seguirà un’altra in collaborazione con gli studenti delle quarte e quinte dell’Istituto Geometri Buontalenti che faranno la la mappatura dei negozi accessibili a tutti perché vogliamo che ogni negozio sia senza barriere".
M. D.