
Claudio, detto Luigi, e Daniele Mazza, del ristorante Osteria del Mare (Foto Novi)
Livorno, 26 aprile 2021 - "Siamo molto dispiaciuti per le cose che sono state scritte. Noi siamo a lavorare, non a rubare".
Claudio, detto "Luigi" e il figlio Daniele Mazza sono i titolari del famoso ristorante di Borgo Cappuccini "Osteria del Mare". E hanno chiesto al loro legale, Renato Luparini, di difendere il loro buon nome: "Non si può criminalizzare i vicini di casa perché lavorano – dice il legale – dobbiamo tutelare questa attività che ha quattro dipendenti e dunque posti di lavoro da salvare. Chi scrive certe cose sui social e invia comunicati alla stampa, oltre a infangare il buon nome di chi ha sempre lavorato, mette a rischio quattro stipendi".

Daniele Mazza, sul proprio profilo Facebook, aveva inserito una fotografia che riproduce l’esterno del locale, festeggiando, in modo enfatico, la decisione governativa di consentire la riapertura dei ristoranti negli spazi esterni. "Tanto è bastato – dice l’avvocato – all’associazione Borgo Aperta e Vera, nei cui confronti il signor Mazza si riserva di agire in ogni sede competente, per diffondere tale comunicazione privata in modo illegittimo e collegarla in modo inequivocabile al ristorante dove egli lavora, attribuendo alla gestione dello stesso non solo l’assurda volontà di “prescindere dal rispetto delle leggi vigenti in materia di ordine pubblico, sicurezza o emissioni inquinamento acustico”, ma anche insinuando che tale locale avrebbe avuto privilegi illeciti da parte delle Autorità. L’Osteria del Mare rileva che è del tutto illegittimo il metodo usato dall’associazione Borgo Aperta e Vera di attribuire a una società commerciale le private riflessioni di un suo socio e giungere a insinuare in modo gravemente offensivo che i gestori del ristorante violino le leggi, fino addirittura prospettare l’esistenza di favoritismi e rapporti non corretti tra la gestione del locale e i pubblici amministratori".
Osteria del Mare è uno dei locali storici di Livorno. La targa sulla porta ricorda dove siamo: dal 1986 Claudio colleziona ambiti riconoscimenti. Il suo cacciucco ha pochi rivali, ma anche il riso al gambero rosa e il riso nero attirano gli appassionati del buon pesce. In questi mesi di emergenza sanitaria hanno deciso di non fare l’asporto "perché per noi la qualità è tutto". Una passione storica quella che unisce questa famiglia alla quale dobbiamo esser grati per aver portato in alto il nome del cacciucco, e dunque di Livorno, in tutta Italia.
Michela Berti