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Operaio morì di cancro ai polmoni per l’amianto, Fincantieri condannata a oltre 500mila euro di risarcimento

La sentenza del tribunale di Livorno. L’uomo per 21 anni è stato scalpellinatore, carpentiere e manutentore allo stabilimento labronico

Un'aula di tribunale (foto repertorio Ansa)

Un'aula di tribunale (foto repertorio Ansa)

Livorno, 20 dicembre 2023 – Oltre 500mila euro di risarcimento per la morte di un operaio, deceduto all'età di 76 anni, per un cancro ai polmoni di origine professionale provocato dall'amianto.  E’ la condanna inflitta dal tribunale di Livorno a Fincantieri.

Lo riferisce l'Osservatorio Nazionale Amianto (Ona). L'operaio per 21 anni è stato scalpellinatore, carpentiere e manutentore allo stabilimento di Livorno rimanendo esposto costantemente alla fibra. Oltre a manipolare lui stesso l'amianto friabile per tutto il periodo di lavoro e senza essere dotato di dispositivi di protezione, spiega Ona, «l'asbesto era presente nei locali, negli impianti, nelle coibentazioni e nelle tubature. Questa costante esposizione è stata anche accertata dall'Inail che aveva già riconosciuto alla vittima i benefici previdenziali». Ora il tribunale condanna l'industria navalmeccanica al risarcimento dei familiari, assistiti dall'Osservatorio Nazionale Amianto e dal suo presidente, avvocato Ezio Bonanni, per una cifra complessiva di 500 mila euro per la moglie, per i danni subiti personalmente per la perdita del compagno con cui aveva condiviso più di 50 anni di vita insieme, e per i loro due figli come risarcimento dei danni non patrimoniali sofferti dalla vittima.

«Nel cantiere di Livorno - si legge nella sentenza - l'uso massivo di materiali contenenti amianto è andato riducendosi nella costruzione dalla metà degli anni '70, l'attività di riparazione ha comportato manipolazione di materiali contenenti amianto (Mca) e conseguente esposizione anche successivamente, dato che le navi in riparazione erano sempre più vecchie e provenivano da svariati cantieri di costruzione, anche esteri, che non necessariamente avevano interrotto l'uso di Mca».

«È l'ennesima condanna a carico di Fincantieri che, oltre a violare tutte le misure di sicurezza, ha omesso di informare le maestranze che questo minerale fosse un killer, capace di provocare morte come purtroppo si è verificato - dichiara Bonanni - Continuerò la mia battaglia perché tutti conoscano i danni che provoca l'amianto e perché sappiano che inalando questi veleni, senza precauzioni, si va incontro alla morte». La cantieristica navale è uno dei settori dove si registrano più casi di vittime d'amianto e solo le vittime di mesotelioma, secondo il rapporto Renam dell'Inail, sono quasi il 3% di tutti i casi in Italia.