REDAZIONE CRONACA

“Omicidi sul lavoro, non incidenti”. La vedova di Luigi Coclite a Firenze

A un anno dalla tragedia di via Mariti, le vittime sono state ricordate con una significativa cerimonia

Livorno, 17 febbraio 2025 – “Mi fa molto piacere questo momento di ricordo, l’unica cosa che dico è smettiamola di chiamarli incidenti sul lavoro, perché sono veri e propri omicidi sul lavoro”. Così Simona Mattolini, vedova di Luigi Coclite di Collesalvetti, una delle cinque vittime nel crollo del cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, a margine della cerimonia di commemorazione che si è tenuta ieri nel capoluogo toscano ad un anno esatto dalla tragedia.

Ai giornalisti che le chiedevano del fatto che sulla proposta di legge per introdurre gli omicidi sul lavoro il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo scorso anno si era espresso in modo contrario, lei ha risposto: “Spero che al ministro non capiti mai niente del genere”. “Firenze non si è mai tirata indietro e ci è sempre stata molto vicina e per questo ringraziamo – ha detto ancora – ci siamo sempre sentiti appoggiati e mai lasciati soli. Oggi ne è la dimostrazione”. “Sono fiduciosa nella giustizia che sta facendo un ottimo lavoro” ha anche aggiunto. E Simona ha ricevuto l’abbraccio della sindaca di Firenze Sara Funaro che ha espresso la sua solidarietà e vicinanza.

E’ stata una cerimonia silenziosa e una targa con i nomi delle cinque vittime per ricordare, ad un anno esatto dalla tragedia, gli operai morti nel crollo del cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze, avvenuto il 16 febbraio 2024. Il ricordo dei lavoratori morti, Luigi Coclite, Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi e Mohamed Toukabri e Taoufik Haidar, è stato salutato con un lungo applauso. La scopertura della targa ha aperto la commemorazione, alla presenza della sindaca di Firenze Sara Funaro, di molti primi cittadini dei comuni dell’area Fiorentina, e del presidente Anmil Firenze Alessandro Lari. Invitati anche i sindaci dei comuni di residenza delle vittime.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche la moglie di Coclite, Simona Mattolini, i legali di alcune delle vittime e rappresentanti dei sindacati. Un corteo silenzioso ha poi sfilato in processione accanto al cantiere dove è stata deposta una corona di alloro e si è tenuto un momento di preghiera: è intervenuto anche l’imam di Firenze Izzedin Elzir ed è stato letto un messaggio del vescovo di Firenze Gherardo Gambelli. A seguire la messa nella chiesa vicina al cantiere. “Firenze si stringe intorno ai familiari delle vittime, come lo siamo stati un anno fa continueremo a farlo sempre”, ha detto la sindaca Funaro prendendo brevemente la parola.

L. F.