REDAZIONE CRONACA

Nidi e materne comunali, regole per il rientro

I genitori firmeranno un patto di responsabilità con i gestori delle strutture

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"Le scuole d’infanzia comunali sono pronte per riprendere l’attività accogliendo i bambini con misure di prevenzione molto rigorose. L’ organico è rinforzato di 20 unità grazie allo sforzo economico dell’amministrazione". Con queste parole il sindaco ha annunciato la riapertura di nidi e materne comunali a Livorno, dopo la chiusura anticipata imposta a marzo dall’emergenza sanitaria. "Ma anche i genitori dovranno fare la loro parte – ha precisato la vice sindaco Libera Camici – perché saranno tenuti a firmare un patto di corresponsabilità con i responsabili delle strutture per l’infanzia senza il quale i bambini non potranno essere accettati". Dunque dal 1 settembre partiranno le riunioni con i genitori dei nuovi iscritti, il 2 settembre gli inserimenti dei bambini e dal 7 le mense. "Queste ultime – ha osservato il sindaco – aprono in anticipo rispetto agli anni passati. Siamo pronti a garantire il servizio mensa anche alle scuole statali di nostra competenza e quelle convenzionate". Ecco i dettagli dell’organizzazione: misurazione della temperatura ogni mattina, insegnanti con visiere e mascherine (FFp2), bambini divisi in piccoli gruppi con educatrici e insegnanti di riferimento per evitare eccessive promiscuità e facilitare l’identificazione qualora un bambino (o un familiare) risulti positivo. Ingressi e uscite in orario concordato per evitare assembramenti, gel disinfettante ad ogni accesso, obbligo di mascherina per l’accompagnatore. "Il Comune ha stanziato 2 milioni di euro per gli investimenti e farà una variazione di parte corrente per circa 600mila euro per la nuova organizzazione – ha aggiunto la Camici – tutto questo senza aumenti delle rette per le famiglie".

Il vicesindaco precisa: "Potremo contare su 20 insegnanti in più rispetto all’anno passato a tempo parziale perché ogni piccolo gruppo sia seguito costantemente". In ogni scuola dell’infanzia vi sarà un referente Covid che avrà il compito di prendere in carico il bambino che presenti sintomi compatibili con il virus avendone cura in uno spazio separato adeguato. Nell’eventualità in cui il caso di positività al Covid-19 venga confermato, la Usl contatterà la struttura (i rapporti saranno tenuti dal referente Covid-19) per avere i riferimenti per il tracciamento e sottoporre a tampone chi è stato in contatto diretto con il bimbo.

Monica Dolciotti

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