REDAZIONE CRONACA

Naufragio dopo le fiamme, scongiurato il rischio inquinamento

La società titolare della barca affondata dovrà recuperare i serbatoi

Non c’è al momento pericolo di inquinamento da idrocarburi nel tratto di mare davanti a Chiessi dove ieri si è inabissata la ‘Bravo Magic’, la barca a vela di 14 metri sulla quale, pocoi prima era divampato un incendio che l’ha completamente distrutta. Incendio che per fortuna non ha avuto alcuna conseguenza per le 10 persone a bordo, gettatesi in acqua non appena hanno visto il fumo uscire dal vano motore e subito recuperate da altri diportisti. Il monitoraggio effettuato nella zona dal personale della guardia costiera in servizio sul battello veloce Gc 345 non hanno rilevato tracce del gasolio (al massimo un centinaio di litri) che potrebbe essere rimasto nel serbatoio del relitto del Sun Odyssey 45.2 adagiato su un fondale di circa 55 metri. I 10 naufraghi, 5 uomini e 5 donne, in prevalenza romani, ma anche di Milano. Torino, Bergamo ed Alessandra, hanno trascorso la notte in una struttura messa a disposizione dal comune di Campo nell’Elba. In precedenza erano stati sentiti dall’autorità marittima che ha aperto un’inchiesta amministrativa per chiarire le cause del rogo divampato a bordo che ha portato affondamento della barca, di proprietà di una una società di charter con sede legale a Parma e base operativa a La Spezia. A quest’ultima ed al comandante dell’imbarcazione la capitaneria di porto di Portoferraio ha già notificato la diffida per la rimozione dei resti dello scafo che dovrà avvenire previa presentazione di un apposito piano di recupero.