Portoferraio (Livorno), 1 luglio 2023 – Sua Maestà oggi era in Fortezza. Il suo profilo inconfondibile si stagliava sui bastioni. Scrutava la baia della Ferraja col senno di poi, chiedendosi se non sarebbe stato meglio restare qui. Ma si sa che il potere ha giganteschi e insaziabili appetiti.
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L’imperatore si è un po’ sbottonato e ci ha raccontato momenti di vita vissuta e gustose curiosità. Ci ha parlato dei 900 soldati che poi erano 1400, tra mamelucchi e lancieri polacchi. I fedeli, quelli che lo avevano seguito all’Elba, sbarcando il 23 maggio con il generale Cambronne. E anche di quando aveva lasciato l’Elba con le 5 navi brigantine, sfuggendo, ancora oggi non si sa come, al controllo degli inglesi. Poi ha guardato in giù, verso casa sua, e si è detto contento di vedere quante persone la visitino ancora oggi (ndr Villa dei Mulini, la sua residenza principale sull’isola). Invece era letteralmente sconvolto dagli assordanti rumori del traffico automobilistico e dalle strade sconnesse che credeva di aver a suo tempo sistemato.
Ma cosa ci fa qui Napoleone? Voci di corridoio dicono che sarebbe tornato a dare la sua benedizione alla riapertura del museino della Petite Armée previsto per la prossima settimana.
A verificare insomma, che le giberne, i fucili e le bandoliere siano a posto e adeguate all’esposizione. Nei panni del piccolo grande còrso un Luca Bellosi magnifico e in impeccabile uniforme. Il Presidente della Petite Armée, sempre charmant e riservato, ci ha straordinariamente parlato un po’ di sé. Luca è nato sotto il Faro di Forte Stella, dove abitava sua nonna. Tra una sassaiola e l’altra scorrazzava al Grigolo, in via dell’Amore e della Fonderia. Ma era attratto dal museo napoleonico fin da bimbo. Del resto è sempre stata una passione di famiglia, suo babbo Franco è stato il primo figurante storico di Napoleone conosciuto anche all’estero.
Poi fu galeotta una caduta di bicicletta che gli fece conoscere il custode storico: Gino Padroni. Da li l’interesse si è trasformato in studio, ricerca di documenti, collezionismo. Oggi Luca ha ben sei divise napoleoniche, di cui due del periodo giacobino e rivoluzionario. E soprattutto ama la sua città e conosce a menadito non solo tutte le fortificazioni, ma anche quello che c’è sotto. La Cosmopoli sotterranea fatta di vecchi camminamenti, cisterne riempite di macerie e altri segreti. Ma su questo non si sbottona.
Valerie Pizzera