REDAZIONE CRONACA

Muore un mese dopo la terribile esplosione

Martina Rossetti non ce l’ha fatta, era ricoverata all’ospedale Cisanello dalla notte del 22 settembre. Un paese in lutto

Martina Rossetti

Martina Rossetti

Livorno, 4 novembre 2019  - Martina Rossetti non ce l’ha fatta. Si è spenta ieri nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa dove era ricoverata dal 22 settembre scorso. La donna, 40 anni, madre di un bambino di 14 anni, era rimasta gravemente ferita e ustionata in una esplosione per una fuga di gas avvenuta nella sua abitazione di via Ederle a la California, frazione di Bibbona. Nell’incidente era rimasto ferito e ustionato, anche lui gravemente, il suo convivente, Giuliano Geri, 41 anni che si trova sempre ricoverato in ospedale a Pisa. Meno grave, in quanto si trovava in un’altra stanza al momento dello scoppio il figlio di Martina, curato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e da tempo fuori pericolo. L’esplosione avvenne la sera intorno alle 21 e l’appartamento è stato semidistrutto dall’incidente. Sulle cause dello scoppio indaga la procura di Livorno. Ma ora è il momento del dolore per la famiglia e tutta la comunità di Bibbona. Martina era impiegata al supermercato Conad di Donoratico, Giuliano al superstore di Cecina: una coppia conosciuta e stimata sul lavoro e apprezzata da tanti amici a Bibbona.  

La notizia della morte di Martina si è diffusa ieri nel tardo pomeriggio. La giovane donna era stata sottoposta a terapie e interventi chirurgici, era in coma farmacologico, le sue condizioni sono state sempre gravissime. Nonostante tutti gli sforzi dei medici, dal momento del ricovero non ci sono stati miglioramenti.  

«Qualsiasi parola ora sarebbe inutile – ha commentato il sindaco di Bibbona Massimo Fedeli – e poco rappresentativa del mio stato d’animo e di tutta la comunità di Bibbona. Ci siamo stretti intorno alla famiglia dal primo istante dopo il tragico incidente, sperando in notizie confortanti dall’ospedale nel quale era ricoverata. Non sono arrivate. Mi piace pensare che abbia smesso di soffrire, e che ora tutto il bene e l’amore che aveva ancora da offrire resteranno serbati nel cuore del piccolo Samuele. Oltre alle mie condoglianze alla famiglia, offro la mia piena disponibilità a qualunque esigenza dovesse sopraggiungere. Riposa in pace. Ciao Martina». Tantissime ieri le testimonianze d’affetto alla famiglia e di dolore per la scomparsa di una donna così giovane. La comunità di Bibbona fin da subito si era messa in moto per dare un supporto alla famiglia e in particolar modo al figlio quattordicenne di Martina. Nello stesso nucleo di case di via Ederle abitano i nonni del piccolo e i parenti, ma è chiaro che a questo punto c’è bisogno di molto aiuto. Purtroppo gli incidenti con ustioni gravi sono difficili da superare e in questo caso, secondo quanto è stato possibile ricostruire dalle testimonianze dei primi soccorritori, le vittime erano state investite da una violenta fiammata che aveva provocato danni, oltre che all’epidermide anche agli organi interni, in particolare ai polmoni.