Luca Filippi
Cronaca

Precipitò dalla finestra, in due a processo per omicidio. “Giustizia per Denny”

“Fu preterintenzionale”: a giudizio per la caduta dal quarto piano di un 29enne che perse l’equilibrio dopo essere stato colpito da un pugno. Familiari e tanti amici in attesa davanti al tribunale

L’abbraccio fra parenti e amici di Denny davanti al tribunale prima dell’udienza (foto Novi)

L’abbraccio fra parenti e amici di Denny davanti al tribunale prima dell’udienza

Livorno, 26 luglio 2024 – Due tunisini rinviati a giudizio per la morte di Denny Magina, il 29enne livornese che venne trovato privo di vita nelle prime ore del mattino il 22 agosto 2022. Ieri in Tribunale a Livorno, il giudice per le udienze preliminari Antonio Del Forno ha stabilito il rinvio a giudizio di Hamed Hamza e Amine Ben Nossra. Sono i due tunisini di 34 e 31 anni accusati dalla Procura di Livorno di omicidio preterintenzionale.

All’udienza preliminare ieri mattina erano presenti la madre di Denny, Erika Terreni, il padre, Sky Magina, e la sorella Asya, assistiti dall’avvocato Andrea Ghezzani. Il giudice Dal Forno ha accolto la richiesta del pm Giuseppe Rizzo e il processo in Corte D’Assise inizierà il 18 novembre. Presente in aula anche Hamed Hamza detto ’il pugile’, difeso dalla legale Barbara Luceri. Non si è invece presentato l’altro indagato, Nossra, da tempo residente a Udine. Fuori dal palazzo di giustizia gli amici di Denny che intante opccasioni hanno manifestato per chiedere la verità su una morte che inizialmente poteva sembrare una caduta accidentale. La famiglia del giovane deceduto nell’agosto 2022 dopo una caduta dal quarto piano di una casa in via Giordano Bruno si è costituita parte civile.

Secondo quanto emerso dalle indagini, dopo un violento pugno al volto Denny Magina, sbilanciato, sarebbe caduto così dalla finestra del quarto piano trovando la morte. La famiglia non aveva mai creduto al suicidio. Il decesso avvenne in ospedale per i traumi subiti nella caduta da una finestra di un alloggio popolare al quarto piano in via Giordano Bruno8, occupato abusivamente da spacciatori tunisini. Secondo gli investigatori il 34enne, Hamed Hamza avrebbe colpito al volto Denny con un pugno, forse al culmine di una lite, alla presenza di Amine Ben Nossra. Sbilanciato dal colpo ricevuto, Denny cadde dalla finestra con il davanzale troppo basso per impedirgli di finire nel vuoto. I due stranieri (il 34enne e il 31 enne) avrebbero provato ad afferrarlo per le caviglie, senza successo. Dall’analisi sul corpo e gli indumenti del 29enne sono emerse tracce biologiche dei due uomini sulle sue caviglie a dimostrazione del tentativo di trattenerne la caduta. Sulla bocca di Denny sono stati trovati i segni del colpo e tracce (particelle di materiale inorganico del diametro nell’ordine di frazioni di millimetri, di platino e argento) dell’anello che il 34enne indossava in quel momento.

Grazie a questi elementi i carabinieri comandati dal colonnello Piercarmine Sante Sica e coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Rizzo sono risaliti al presunto responsabile principale della morte di Denny, che ha tentato più volte di scaricare la colpa su altri. Al 34enne irregolare in Italia, indagato per omicidio preterintenzionale, era già stato contestato il reato di detenzione e spaccio di droga il 15 novembre 2022 e per questo era finito in carcere. I carabinieri sono arrivati al 34enne e al 31enne grazie alle dichiarazioni di 21 persone che, la notte del 22 agosto ’22, inconsapevoli di quel era accaduto, si erano recate nell’alloggio di via Giordano Bruno adibito a centrale di spaccio dai due tunisini, dove invece c’erano i carabinieri. Grazie alle informazioni raccolte dai 21 acquirenti di droga, i carabinieri hanno tracciato l’identikit di chi si trovava in casa quella notte. Ancor più preziosi i filmati registrati da due ragazze in strada quando Denny cadde dalla finestra.