Monica Dolciotti
Cronaca

Ragazza morta al rave party, tragedia annunciata. Al vaglio le testimonianze degli amici

Il corpo di Moira, finiti gli accertamenti, è stato trasferito a medicina legale a Pisa dove il dottor Luigi Papi eseguirà l’autopsia

Moira Piermarini

Livorno, 5 novembre 2019 -  Era nell’aria. Troppe volte si era temuta una tragedia nei capannoni abbandonati ex Trw in via Enriques a Livorno, diventati teatro di rave party illegali. L’ultimo nel ponte di Ognissanti è finito con una morte terribile, quella di Moira Piermarini, 30 anni. È stata trovata priva di vita in un’auto parcheggiata dietro il capannone dove dalla sera del 31 ottobre a domenica si è celebrato l’ennesimo rito dello sballo a suon di techno music, luci abbaglianti, droga e alcol che ha attirato più di mille giovani da tutta la Toscana e da altre regioni.

Una telefonata ha segnalato ieri mattina verso le 11 la ragazza riversa nella vettura. Una chiamata di pochi secondi al 118 e alla polizia. Così sono intervenuti subito i soccorritori della Misericordia, gli agenti della Squadra mobile coordinati da Valentina Crispi, la Scientifica, il medico legale e il pm Niccolò Volpe. Il magistrato, dopo l’apertura di un fascicolo, ha ordinato l’autopsia. Gli inquirenti stanno vagliando le testimonianze dei pochi giovani rimasti in zona (tra questi anche un amico della giovane morta) per trascorrere l’ultima notte a Livorno dopo lo sballo finale di domenica.

Moira era arrivata di Pisa dove abitava con la mamma Paola Salani e la sorella Chiara. Era nata a Roma 30 anni fa ed era venuta a vivere in Toscana al seguito della famiglia trasferitasi a Nodica, nel comune di Vecchiano, in provincia di Pisa. Il babbo Lorenzo agente di polizia, era stato trasferito a Pisa dove ha lavorato per anni in Questura ed è andato in pensione di recente. Proprio il babbo e la mamma sono venuti a Livorno ieri per il riconoscimento della figlia. Il corpo di Moira, finiti gli accertamenti, è poi stato trasferito con un mezzo della Svs a medicina legale a Pisa dove il dottor Luigi Papi eseguirà l’autopsia. Nei tre giorni del rave di Halloween, polizia e carabinieri hanno sorvegliato la zona  hanno identificato centinaia di giovani in entrata e uscita dallo stabilimento di via Enriques.  

Com’era accaduto per il penultimo rave, ad aprile per il ponte di Pasqua, sono scattate le denunce. Nel mirino della polizia sono finiti due furgoni e i 5 occupanti. I due mezzi erano carichi di apparecchiature usate per il party. La polizia ha sequestrato tutto e i cinque giovani più un’altra decina sono stati denunciati in concorso per invasione di terreni ed edifici e apertura di intrattenimento senza il rispetto delle prescrizioni per la salvaguardia dell’incolumità pubblica. Proprio lo stato di abbandono dei capannoni di via Enriques e i rischi che ne derivano saranno al centro dei lavori oggi alle 12 del Comitato per l’ordine pubblico. Lo aveva chiesto il sindaco Luca Salvetti nel fine settimana presagendo epiloghi drammatici del rave in corso. Lo ha invocato perché siano presi provvedimenti urgenti per mettere in sicurezza la ex fabbrica metalmeccanica, chiusa nel dicembre 2014 dalla multinazionale americana Trw. Salvetti ha anche chiesto che il prefetto convochi la proprietà dell’area e dei capannoni perché provveda a rendere impenetrabile questo complesso industriale abbandonato da più di cinque anni.

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